Profondo cordoglio ad Agnone e nell’intero Molise per la scomparsa di Enrico Marinelli, per molti anni responsabile dell’Ispettorato della Polizia di Stato presso la Santa Sede e ‘angelo custode’ di papa Giovanni Paolo II. Aveva 87 anni. Nel pomeriggio di ieri è stata aperta la camera ardente e questo pomeriggio saranno celebrati i funerali nella chiesa di Sant’Amico, nella cittadina altomolisana, dove era tornato dopo la sua esperienza a Roma, durata 15 anni. Una grande amicizia quella nata tra Marinelli e il pontefice proclamato santo che l’ex prefetto ha raccontato in un libro dal titolo “Papa Wojtyla e il generale” pubblicato nel 2007, rivelando così il simpatico appellativo con cui Giovanni Paolo II si rivolgeva al funzionario italiano.
Nel 1995 Wojtyla visitò il Molise e tra le tappe ci fu la Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone, gestita dai familiari dell’alto funzionario, che ha forgiato anche la campana del Giubileo del 2000.
L’ex prefetto fu anche ammesso al capezzale di Giovanni Paolo II nel 2005, quando le sue condizioni si aggravarono e a circondarlo furono solo le persone al Papa più vicine.
«Amava la montagna ed era molto atletico, stargli dietro era davvero dura. In queste uscite – ha più volte ricordato Marinelli – il Papa si fermava a parlare tranquillamente con i pastori e i contadini che incontrava per caso sulla sua strada».
In un’intervista rilasciata all’Ansa, l’ex responsabile della sicurezza del Papa e del Vaticano svelò anche altre curiosità sulla vita privata di Giovanni Paolo II. Era mattiniero, andava a dormire a mezzanotte, ma alle 5,30 era già in piedi. Quando le sue condizioni di salute si aggravarono fu adottato questo stratagemma: gli orologi venivano messi mezzora dietro. «Era l’unico modo per tenerlo a riposo qualche minuto in più. Quando mi scoprì mi disse che ero un birbantello».
Anche in pensione Marinelli ha continuato a godere della stima dei Pontefici e, nel 2013 ebbe la possibilità di incontrare per un colloquio Papa Francesco. «L’incontro – raccontò Enrico Marinelli al Faro di Roma – era stato propiziato dall’amicizia che mi legava al segretario particolare di Sua Santità, padre Alfredo Xuereb, che ha voluto invitarmi alla messa che il Santo Padre ha celebrato nella chiesa annessa alla Casa di Santa Marta, ove abita, riservata ai componenti dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, che ho avuto il privilegio di dirigere per molti anni durante il Pontificato di Giovanni Paolo II. È stato un incontro felice e gioioso come quelli che avevo con il Beato suo predecessore».
Il cordoglio. Profonda la commozione ad Agnone per la scomparsa del prefetto Enrico Marinelli. «La città – scrive in una nota l’amministrazione comunale – esprime un vivo cordoglio memore del grande dono che egli ha dato alla nostra comunità creando un legame indissolubile con la figura del Santo Padre San Giovanni Paolo II.
Eterna sarà la riconoscenza che ogni agnonese serberà del suo ricordo e tramanderà ai posteri ricordando che la nostra Città ha accolto la visita del Santo Padre San Giovanni Paolo II il 19 marzo 1995, una data che resterà scolpita nella storia di Agnone, quale momento di onore e di gioia incomparabili, quale momento di una benedizione e di parole che ci spronano ogni giorno a ravvivare il desiderio di amare il nostro paese.
Un amore che don Enrico non si è mai risparmiato di dimostrare attraverso i continui contatti con la casa comunale, animato da un bisogno perenne di contribuire a creare occasioni per accrescere l’immagine della sua Città che, anche vivendo lontano da qui, ha sempre portato nel Suo cuore.
Il sindaco, l’intero consiglio comunale e la cittadinanza tutta, si stringono nel dolore alla sua consorte, ai figli e a tutta la famiglia».

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