Il chiarimento politico tra il sindaco e gli assessori dimissionari Linda Marcovecchio e Annalisa Melloni slitta di qualche giorno. Appuntamenti non rinviabili, legati ai tanti eventi organizzati in questo periodo festivo, avrebbero impedito – ai protagonisti del ‘terremoto politico’ della Vigilia di Natale – di trovare il tempo indispensabile per poter ragionare, faccia a faccia, di quanto accaduto e di quello che potrà succedere. Un appuntamento che avrebbe dovuto tenersi ieri ma che, appunto, è rinviato mentre nei corridoi di Palazzo di Città si sussurra che sindaco, assessori e maggioranza avrebbero comunque ragionato di quanto accaduto. Il mancato confronto tra le parti induce l’ex vicesindaco, che ha rimesso le deleghe nelle mani del primo cittadino assieme alla collega Annalisa Melloni, ad evitare ulteriori commenti. «Il momento è molto delicato, sotto il profilo politico e personale – spiega con gentilezza Linda Marcovecchio, braccio destro del sindaco fino alla Vigilia di Natale – e intendo rispettare il mio modus operandi. Le strade si possono separare in politica – ammette – ma ci sono rapporti, quelli umani e personali, che meritano rispetto: io credo molto nel dialogo, nel confronto. Voglio aspettare che questo avvenga prima di parlare della vicenda». Certo è che per il sindaco si apre una fase abbastanza convulsa, legata agli adempimenti che ogni amministrazione deve portare a compimento entro la fine dell’anno. E lui, Lorenzo Marcovecchio, che ha azzerato tutte le deleghe, non ha più le due donne in Giunta e potrebbe avere fretta di chiudere la partita non senza, però, aver prima ragionato con Linda Marcovecchio e Annalisa Melloni che hanno protocollato le proprie dimissioni il giorno del Consiglio comunale dedicato al progetto di impianto a biomasse.
Un atto importante, quello delle due donne dell’Esecutivo, che segna un solco nella maggioranza stessa della quale entrambe continuano a fare parte. Dimissioni protocollate prima che venisse fuori anche la storia del presunto conflitto d’interessi che coinvolgerebbe il sindaco e la proprietà della società che ha presentato il progetto dell’impianto sul quale l’amministrazione comunale di Agnone è poi inciampata. Le indiscrezioni raccontano di come, per le protagoniste di questo strappo, quel legame finito al centro del dibattito in aula abbia un peso – sotto il profilo politico e amministrativo – non di poco conto. E, ad oggi, nella foto da scattare ai componenti della Giunta comunale, impedirebbe alle due esponenti che hanno detto basta di esserci.

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