Dodicimila metri quadrati di struttura costati oltre dieci miliardi delle vecchie lire e abbandonati da quasi trent’anni. Il nuovo ospedale di Agnone concepito a fine anni ’70, torna alla ribalta delle cronache nazionali. Ad occuparsene è stata la trasmissione di Rete 4 “Fuori dal Coro” che ha denunciato l’ennesimo scandalo in fatto di opere pubbliche.
Soldi pubblici buttati come se niente fosse da chi sarebbe titolato a programmare e dare risposte concrete ai cittadini. E pensare che i buoni propositi affinché l’ospedale in località “Marinelli” diventasse un presidio sanitario all’avanguardia c’erano tutti. Basta spulciare il progetto conservato nell’archivio del Comune di Agnone per capire la mission di tale struttura che sarebbe nata a cavallo di quattro province, L’Aquila, Isernia, Chieti e Campobasso per servire un bacino d’utenza di circa 50mila residenti. L’idea di vedere realizzato l’ospedale Interregionale, così lo ribattezzò Remo Sammartino, nacque proprio da un’idea del senatore e sottosegretario della Balena Bianca. Centotrenta in totale i posti letto previsti e così suddivisi: 50 per il dipartimento medico, 50 per quello chirurgico e 30 per il materno – infantile. Peccato che oggi in alto Molise non si nasca neppure più. Infatti da dieci anni il punto nascite del vecchio ospedale è stato spazzato via con un colpo di spugna dell’Asrem che il 1 novembre 2010 di fatto ne decretava la morte. Resta un ecomostro dalla dimensioni bibliche dove sui tre piani potrebbero nascere la bellezza di 90 appartamenti (30 per piano) dalla grandezza di 120 metri quadrati magari da destinare alla famiglie in difficoltà. È il calcolo fatto da un ingegnere del posto. Resta la montagna di esami medici al piano terra con migliaia di dati sensibili al pari di vecchie attrezzature in uso fino a qualche tempo fa nel vecchio e moribondo ospedale Caracciolo. E, cosa ancor più grave, restano inevasi i celeberrimi quesiti in merito i fondi i quali avrebbero dovuto assicurare la ripartenza delle opere. I primi, 30 miliardi delle vecchie lire, risalenti al 1997 quando il Consiglio regionale con una delibera (n. 294) manifestò la chiara volontà di completare l’ospedale. I secondi relativi a 19 milioni di euro che l’Inail ad inizio gennaio 2019 annunciò di destinare all’ospedale altomolisano. Né gli uni, né gli altri sono mai arrivati dalle parti del rione “Civitelle” dove il mastodontico immobile continua a stuprare il paesaggio naturalistico.
Sta di fatto che ancora una volta il nuovo ospedale di Agnone, mai completato, si è guadagnato l’ennesima copertina di un servizio nazionale. Una magra consolazione per quello che poteva essere, soprattutto in termini occupazionali e di indotto, ma non è stato. The End.

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