In virtù di quanto sta accadendo all’ospedale Caradarelli di Campobasso che registra numerosi casi di Covid nel reparto di Chirurgia, oltre la necessità di bloccare i ricoveri sarebbe il caso di spostare gli interventi chirurgici programmati in altri nosocomi della regione.
La proposta del primario di Chirurgia del “Cardarelli”, Giuseppe Cecere, è rimbalzata ad Agnone dove presso il “San Francesco Caracciolo” esistono tre sale operatorie di nuovissima generazione ma praticamente inutilizzate ormai da tempo. Infatti, nonostante il decreto Balduzzi preveda per il nosocomio altomolisano interventi in day e week surgery, ad oggi nulla è stato fatto affinché quelle sale con certificazioni Iso, che nessun’altra possiede in Molise, vengano rese operative.
Tuttavia, in un momento particolarmente delicato come quello attraversato dalla sanità regionale chiamata a fronteggiare la pandemia, la possibilità di programmare interventi chirurgici presso il “Caracciolo” è una idea da prendere in seria considerazione.
In passato a spingere su questo tasto sono stati il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Andrea Greco e l’assessore comunale, già primario del reparto di Medicina, Giovanni Di Nucci. A più riprese entrambi hanno infatti lanciato messaggi all’Asrem in merito l’opportunità di decongestionare il lavoro svolto dagli ospedali di Campobasso e Isernia al fine di abbattere le antipatiche liste di attesa nonché rilanciare al meglio l’offerta dell’ospedale di frontiera agnonese.
In estrema sintesi, programmare due sedute settimanali di interventi presso il “Caracciolo” resta una operazione da valutare attentamente come rimarcato da Cecere nell’intervista rilasciata alla Tgr Molise.
Oltre alle sale operatorie il Caracciolo, non è mistero, vanta un personale infermieristico di tutto rispetto – formatosi con l’ex primario di Chirurgia, Nicola Iavicoli – e pronto a sposare la causa. In un’ottica del genere, concreta anche la possibilità di appoggiare i pazienti operati nel reparto di Medicina dove attualmente esistono 14 posti letto per acuti. Il tutto naturalmente dovrà essere avallato dall’Asrem.
Sarà capace il direttore generale Oreste Florenzano di prendere una decisione simile?
Molti i dubbi e le perplessità in considerazione del fatto che in Asrem continuano a vedere l’ospedale “Caracciolo” un peso anziché una risorsa da sfruttare.
Ad intervenire sulla vicenda anche il sindaco di Agnone, Daniele Saia. «Constatare di avere sale operatorie costate fior di quattrini e da anni pronte per essere utilizzate senza che chi di dovere se ne renda conto o peggio non si attivi per farlo, è un uno sfregio nonché un torto che viene compiuto nei confronti di quanti hanno la necessità di sottoporsi a interventi chirurgici. Ad Asrem e i commissari ad acta rinnoviamo, se ce ne fosse bisogno, il nostro appello a prendere in considerazione tale possibilità, la quale, senza ombra di dubbio, tamponerebbe l’emergenza sanitaria da pandemia vissuta in particolare dagli ospedali come il Cardarelli di Campobasso».

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