Con il ponte sul Sente aperto al traffico, almeno a quello dei mezzi di soccorso, forse i Vigili del fuoco del distaccamento di Agnone sarebbero arrivati prima, in pochi minuti, e magari, chi può dirlo con precisione, avrebbero potuto salvare la vita alla donna di frazione Valli di Schiavi di Abruzzo. Sono ipotesi e supposizioni, ovviamente, ma la cosa certa è che la perdurante chiusura del viadotto tra Belmonte del Sannio e Castiglione Messer Marino rende più difficile e tardivo anche il soccorso tecnico urgente dei Vigili del fuoco del distaccamento altomolisano. E proprio gli uomini in divisa partiti da Agnone, nella mattinata di ieri, sono stati chiamati ad intervenire in agro di Schiavi di Abruzzo per un incendio in abitazione. La competenza territoriale è dei Vigili del fuoco di Vasto, ma dalla città adriatica i mezzi pesanti, come le autobotti, impiegano oltre un’ora per raggiungere il centro montano. La centrale operativa di Chieti allora ha opportunamente richiesto il supporto dei colleghi da Agnone, dipendenti dal comando provinciale di Isernia, ma più prossimi e dunque in grado di intervenire in minor tempo. Tempistica che sarebbe stata di un quarto d’ora con il ponte Sente transitabile almeno ai mezzi di soccorso e che invece si è inevitabilmente dilatata. Magari i soccorsi non sarebbero arrivati in tempo ugualmente, ma il dubbio resta. Passando alla cronaca spicciola, è una donna di 87 anni la vittima dell’incendio in abitazione che ha avuto come teatro la parte superiore di frazione Valli, agro di Schiavi di Abruzzo. Le fiamme si sono sprigionate in camera da letto, nel cuore della notte o alle prime luci dell’alba, innescate presumibilmente da una coperta elettrica. Sul posto hanno operato le squadre dei Vigili del fuoco del distaccamento di Agnone e quelle sopraggiunte in seguito da Vasto, anche se di fatto l’incendio si era già estinto da solo all’arrivo dei soccorritori. Un altro passo, altri pochi istanti di lucidità e di forza, e avrebbe guadagnato la fuga e salvato la vita.
È stata trovata riversa a terra, accucciata dietro la porta di ingresso, l’anziana donna di frazione Valli di Schiavi di Abruzzo, Santina Di Carlo, classe 1934, conosciuta da tutti come “zia Maria”, rimasta vittima di un incendio che è divampato nella sua camera da letto. A lanciare l’allarme, ieri mattina presto, un dipendente comunale che si stava recando al lavoro ed è passato davanti all’abitazione dell’anziana. Del fumo che usciva dal balcone ha attirato la sua attenzione. Immediata la segnalazione ai Carabinieri e davvero pochi minuti dopo una pattuglia, al comando dello stesso maresciallo agnonese Walter Scampamorte, si è recata sul posto. La parete annerita in corrispondenza di un balcone al primo piano ha fatto capire ai militari operanti che si trattava di un incendio sprigionatosi all’interno. Di lì la richiesta di intervento ai Vigili del fuoco. Due squadre sono partite contemporaneamente, una da Vasto, per competenza territoriale, e una da Agnone, il distaccamento più vicino, anche se per via del ponte Sente chiuso al traffico i mezzi di soccorso hanno comunque impiegato più tempo del previsto. Giunti sul posto, i Vigili del fuoco hanno fatto irruzione in casa e hanno trovato l’anziana riversa a terra, proprio dietro la porta, ormai priva di vita. Morta per asfissia, dunque, intossicata dai fumi e dalle esalazioni sprigionatesi in seguito alla combustione delle coperte e dei mobili in camera da letto. L’incendio era di fatto già spento, a dimostrazione che probabilmente il rogo si è innescato nel corso della notte o addirittura nella tarda serata del giorno prima. La donna deve essersi accorta delle fiamme che stavano avvolgendo il letto e la camera e ha tentato disperatamente di uscire di casa, guadagnando dunque la porta. Lì, ad un passo dalla salvezza, non ce l’ha più fatta, evidentemente intossicata dal denso fumo sprigionatosi e proprio lì, riversa a terra dietro la porta, l’hanno trovata i Vigili del fuoco di Agnone. La donna viveva sola in casa, in una zona della frazione visibile dalla strada comunale, ma comunque senza vicini di casa che avrebbero potuto notare le fiamme o il fumo e dunque dare l’allarme in tempo. Nella tarda mattinata l’arrivo del medico legale, il dottor Parente, per le opportune incombenze. Il professionista ha accertato che il decesso è avvenuto per asfissia da fumo, mentre il corpo non presentava bruciature importanti, se non qualcuna lieve agli arti inferiori. All’interno dell’abitazione le temperature devono aver raggiunto valori altissimi, addirittura il telefono fisso è stato fuso dal calore. Tutte le stanze si presentavano annerite dal fumo, nonostante solo la camera da letto sia stata distrutta dalle fiamme. La salma è stata riconsegnata alla famiglia senza altri ulteriori adempimenti da parte della Procura di Vasto, trattandosi evidentemente di un incidente domestico.

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