Una lite tra vicini, forse innescata dal fastidioso abbaiare di un cane. Sarebbe questo, banalmente, ma nemmeno troppo a sorpresa, il “movente” dell’episodio che si reputa si sia verificato a Poggio Sannita nei giorni scorsi. In paese, infatti, sono state rinvenute delle carcasse di alcuni animali, tra cani e gatti, sia randagi che di proprietà, che hanno fatto ipotizzare al classico caso di avvelenamento. E oltre agli animali morti, altri casi di sospetto avvelenamento sarebbero stati registrati a Poggio Sannita, con i proprietari di cani che hanno dovuto far ricorso d’urgenza alle cure veterinarie. Lungo le vie del paese, stando alla ricostruzione delle persone del posto, sarebbero state disseminate delle esche avvelenate. Del banale rodenticida, veleno per topi, un potente anticoagulante, mischiato a qualche polpetta di carne macinata, questo è il classico metodo utilizzato da chi pone in essere queste pericolose azioni criminali. «Dopo qualche ora dall’ingestione – raccontano i proprietari degli animali – sono stati presi da tremori e convulsioni». Per qualcuno di loro purtroppo non c’è stato nulla da fare, mentre per gli altri animali è iniziata la corsa dal veterinario dove sono arrivati in uno stato di “ipertermia, tachipnea, scialorrea, convulsioni, tremori, tachicardia, diarrea, incoordinazione e ottundimento sensorio”, come avrebbe refertato il medico veterinario, il dottor Giustino Tucci, originario di Schiavi di Abruzzo. «Per fortuna l’immediatezza dei soccorsi e la competenza dei veterinari hanno fatto sì che non si verificasse una vera e propria strage, anche se al momento mancano all’appello parecchi felini che gironzolavano liberamente per il paese» continuano da Poggio. Dopo la denuncia dell’accaduto sono entrati in azione i Carabinieri forestali di Agnone, con l’ausilio delle unità antiveleno. E proprio il cane antiveleno dei Forestali avrebbe rinvenuto, nella zona del cimitero, chiuso all’interno di un sacco di plastica, la carcassa di un gatto, preso in consegna dai militari e inviato in laboratorio per le analisi del caso. Si attende ora l’esito di quegli accertamenti, mentre il cane dei Forestali non avrebbe fiutato altre esche in paese, dunque l’area risulta bonificata.

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