«Amo il mio paese e mi sono candidata con la consapevolezza di voler tornare a vivere a Belmonte. Non ho mai tagliato il cordone ombelicale con la mia comunità che ha necessariamente bisogno di un modello di amministrazione diverso.
Belmonte è chiamata a scegliere se sprecare energie in divisioni sterili che non portano a nessun risultato oppure lavorare tutti insieme per un effettivo e concreto cambiamento: anche per questo, insieme alla mia “squadra” che ringrazio sin da ora per il supporto che mi sta offrendo, ho girato nelle ultime settimane casa per casa; ho voluto illustrare ai cittadini il cammino che insieme a loro vorrei intraprendere».
Questo l’appello di Adele Scoppa, candidata sindaco al Comune di Belmonte del Sannio, in vista delle prossime amministrative in programma il 14 e il 15 maggio.
«La politica è una vocazione. Ai detrattori di turno voglio ribadire che oltre ad avere conoscenze di base e metodo, in politica è necessario trovare nuove soluzioni. La politica è un percorso dove relazioni ed esperienza hanno un peso specifico e la sottoscritta, in tal senso, è già stata tra i banchi del consiglio comunale. Una esperienza che ha permesso la creazione di basi solide, per gestire al meglio i rapporti con istituzioni e società in genere.
Considero un privilegio – continua Adele Scoppa – il potermi confrontare, così come accaduto nel recente passato, con le cittadine e i cittadini di Belmonte. Ho sempre ascoltato le loro istanze e, quando mi è stato possibile, mi sono immediatamente attivata per risolvere le problematiche che sono state sollevate. Per amministrare nei piccoli centri è necessario un confronto quotidiano, bisogna costruire rapporti diretti basati sulla fiducia: e in questo senso io e la mia squadra stiamo lavorando da tempo.
Mi candido – aggiunge Adele Scoppa – per proporre un progetto inclusivo che vada al dì là dei ruoli e dei personalismi.
Mi piacerebbe, tra le tante progettualità, parlare in maniera concreta di sviluppo, tutelando e valorizzando in primis le risorse paesaggistico-ambientali, culturali e artigianali del territorio. Non solo rappresentano l’identità di Belmonte ma possono costituire la base per una nuova economia. In un comune piccolo come quello di Belmonte una delle direzioni da seguire è quella legata alla promozione delle qualità, delle eccellenze già presenti.
Ho un lavoro che adoro e che svolgo con immutata passione da anni. Ma non esiterei a lasciarlo se i cittadini di Belmonte mi scegliessero come sindaco. Credo che in questo momento storico serva del coraggio. Credo fortemente in ciò che dico. Insieme alle persone che hanno scelto di far parte della mia squadra non voglio stare a guardare le cose che non vanno e magari, come fa qualcuno, lasciarmi andare a inutili polemiche: vogliamo, insieme, tentare di cambiarle. Vogliamo, se i cittadini ce lo consentiranno, sfruttare tutte le nuove opportunità che saranno destinate ai piccoli comuni che rappresentano la parte più importante della nostra identità, la spina dorsale del Belpaese».

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