Una delle inchieste più roventi del basso Molise negli ultimi anni, più per i risvolti sociali a dire il vero, che quelli strettamente giudiziari, arriva al traguardo, ma della prescrizione. Parliamo dell’attività d’indagine sulle Carresi, avviata nel 2014 e culminata in fase preliminare col blitz del 25 aprile 2015, quando Nas e Carabinieri, coordinati dalla Procura di Larino, allora retta da Ludovico Vaccaro, oggi a capo della Procura di Foggia, sequestrarono le stalle delle associazioni carristiche e interruppero la tradizione della corsa, che per la prima volta non venne disputata, così come poi avvenne di nuovo nel 2018 e per i due anni successivi, ma stavolta (2020 e 2021) per la pandemia. La notizia del rinvio a giudizio fu data nell’inverno 2020 sulla pagina Facebook dell’Unione, all’esito delle indagini preliminari riferite alle Carresi di San Martino in Pensilis, Portocannone e Ururi, degli anni 2014 e 2015, citazione diretta a giudizio di 29 persone tra organizzatori, protagonisti, spettatori. Le accuse furono: maltrattamento di animali, organizzazione di spettacoli con animali non autorizzate, utilizzo di farmaci senza prescrizione medica. L’indagine fu avviata a seguito delle denunce dell’Enpa, l’ente nazionale di protezione animali. A dare notizia dell’epilogo sono stati i legali. «Posta la parola “fine” alle colpevolizzazioni per le Carresi del 2014», si esprime così, dandone notizia sui social, l’avvocato Antonio De Michele. «E’ stata praticamente posta la parola fine al processo che vedeva alla sbarra 29 imputati, tra i quali i sindaci dell’epoca di San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone, i componenti delle commissioni di vigilanza sui pubblici spettacoli e i responsabili delle associazioni dei carristi. Il Giudice del Tribunale di Larino, ha ritenuto che il dibattimento non dovesse essere nemmeno aperto, che non dovessero trovare ingrasso nemmeno le formalità di apertura del dibattimento, che non dovesse iniziare nessun processo, in quanto ha rilevato che per i fatti risalenti al 2014 era maturata a carico degli imputati la prescrizione, evento che impediva di dare inizio al processo. Così facendo il Giudice, con il fascicolo praticamente vuoto, ha posto la parola “Fine” al procedimento senza dare nemmeno inizio a questo, frustrando in tal modo anche il tentativo di una associazione animalista, giunta a Larino “armata di tutto punto” di costituirsi parte civile contro gli imputati e di costringerla in tal modo a fare ritorno a casa con le “pive nel sacco”. Una buona notizia per le Carresi del Basso Molise, che va a cadere proprio in concomitanza con la ripresa delle manifestazioni». A pronunciarsi anche l’avvocato Danilo Leva: «Le Carresi del Basso Molise non rappresentano condotte penalmente rilevanti. Mercoledì mattina il Tribunale di Larino ha messo la parola fine sulle indagini che portarono al sequestro delle stalle e poi ad un processo penale in occasione delle Carresi del 2014. Tutti i reati estinti per intervenuta prescrizione. Credo sia un’ottima notizia per le comunità di San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone che si apprestano a vivere con devozione e partecipazione gli appuntamenti della tradizione dei prossimi giorni. Contento per aver dato il mio piccolo e modesto contributo. Buona Carrese a tutti». Il difensore del presidente dei Giovanotti, Romeo Trotta, esprime soddisfazione per la sentenza di non luogo a procedere emessa oggi dal Tribunale di Larino sull’annosa questione delle Carresi. «I reati contestati sono stati dichiarati estinti per intervenuta prescrizione, ciò in vista della imminente Carrese, è un’ottima notizia per tutta la comunità di San Martino in Pensilis». Ovviamente il commento è al vetriolo da parte dell’associazione Unione Carresi, con Pasquale Di Bello: «Un’altra sonora sconfitta per gli animalisti e questa volta arriva dal Tribunale! (Copio e incollo dalla bacheca dell’avvocato Antonio De Michele che ringrazio per la disponibilità e l’altissima professionalità). A “beneficio” degli animalisti (sic!) pubblico a corredo del post una foto dei buoi nella neve, a dimostrazione della devozione assoluta con la quale il Popolo delle Carresi si avvicina agli animali».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.