Vero e proprio referendum quello di Petacciato, sulla figura del sindaco Roberto Di Pardo, poi divenuto in corso d’opera anche presidente del Cosib.
Un referendum lanciato dalla compagine di opposizione, che dopo 5 anni di durissima opposizione, ma forse non troppo compresa dalla comunità locale, che guardava ai progetti del paese, più che alla personalizzazione della battaglia politica, ha perso senza tante recriminazioni. O forse sì? Il candidato sindaco di Petacciato amala, l’avvocato Giuseppe Franceschini, ieri ha polemizzato col suo coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Costanzo Della Porta, per non aver avuto alcun messaggio solidale in campagna elettorale, al contrario di quanto avvenuto con Movimento 5 Stelle e Pd, ma proprio l’endorsement di centrosinistra è stato brandito dallo stesso Della Porta nel giustificare il sostegno mai annunciato a Franceschini. Il 68,66% con cui W Petacciato Viva ha rottamato la new age di minoranza si spiega anche con un progetto forse arrivato troppo tardi. Intanto, coi candidati forti Antonio Di Pardo e Nicola Del Re, quelli proprio più bersagliati in campagna elettorale, assieme al primo cittadino, a prendere i maggiori consensi, si è chiuso il cerchio dell’ultimo quinquennio.
Il sindaco Roberto Di Pardo, che ha avuto un abbraccio collettivo liberatorio a risultato maturato, ha parlato senza mezzi termini di cattiverie che ha dovuto ingoiare in campagna elettorale, e che l’esito trionfalistico delle elezioni amministrative, oltre che ripagarne l’amarezza subita, ha rappresentato quella fiducia attraverso cui vivere i secondi cinque anni sempre a una velocità di crociera importante per il bene di Petacciato.
Atmosfera di festa, dunque, per i vincitori, mestizia dall’altra parte, che certo non si attendeva una simile debacle, ma i consiglieri di minoranza eletti, come Giuliana Ferrara, sono pronti a non fare sconti nemmeno in questa nuova tornata. Di Pardo, intanto, indossa anche la maglia da sindaco, come giocatore e capitano.

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