Silenzio, sgomento, incredulità, dolore. Sono solo alcuni tra reazioni e sentimenti che hanno accompagnato per quasi due settimane la famiglia di Nicola, l’adolescente che nella tarda serata di martedì 28 giugno è rimasto folgorato mentre giocava nel parchetto intitolato a don Nino Zappitelli, a Montenero di Bisaccia. Il ragazzino aveva compiuto 14 anni appena due giorni fa. Da quella notte, dopo un primo trasporto all’ospedale San Timoteo di Termoli, in piena emergenza, era ricoverato in coma farmacologico nella Rianimazione pediatrica degli Ospedali Riuniti di Foggia, ma ieri mattina, purtroppo, dopo l’aggravarsi delle sue condizioni che avevano fatto temere il peggio anche nello scorso fine settimana, tanto da indurre l’amministrazione comunale a rinviare la Notte Fucsia in paese, ne è stata dichiarata la morte cerebrale. Sapremo stamani se nelle ultime ore anche il cuore avrà cessato di battere, ma la comunità montenerese, che in questi ultimi tempi ha subito lutti lancinanti di minori, bambini e anche uomini ancora giovani, ha riversato tutto il suo affetto sulla famiglia di Nicola, messa alla prova in modo così atroce dal destino. Parallelamente al quadro clinico, sono proseguite anche le indagini, affidate sia ai Carabinieri della compagnia di Termoli che ai Vigili del fuoco del Nia provinciale, per appurare se il lampione sul quale si era appoggiato il 14enne avrebbe originato la scarica fatale. Al momento l’attività investigativa sta procedendo, in attesa della perizia finale, ma non ci sono state notifiche riguardo indagati, nonostante la Procura abbia aperto un fascicolo. Anche per questi aspetti procedurali si attendono le evoluzioni in corso al nosocomio pugliese. La notizia si è diffusa in paese dopo un post di cordoglio pubblicato sui social e rivolto al papà di Nicola: «Non ci sono parole… non dimenticheremo mai Nicola… era un ragazzo meraviglioso. Tutti noi abbiamo sperato fino all’ultimo che tonasse da noi, ma Dio l’ha voluto con sé. Nicola veglia sui tuoi cari». Subito dopo, notizia rilanciata anche dalle testate online e dalle emittenti televisive nelle edizioni delle 14 di ieri, un vero e proprio fiume di messaggi, commenti e interazioni per testimoniare la propria vicinanza alla famiglia del 14enne. «Che tristezza non ci sono parole per una tragedia così, povero piccolo non è giusto», «Dio mio che tristezza e pensare che era in quella piazza per divertirsi con i sui amichetti. R. I. P.», «Che tristezza non ci sono parole per una tragedia così povero piccolo non è giusto», «Quanto dolore… Il più brutto che un genitore possa provare». «Piccolo amore riposa tra gli angeli», «Che il signore ti benedica», solo per citarne alcuni. Poi una vera e propria preghiera: «Sei salito in cielo fra le braccia della Vergine Maria, prega per i tuoi genitori finché possano raggiungere in questo momento. Io ti faccio una preghiera sia per te che per la tua famiglia. Riposa cullato tra le braccia della mamma celeste e così sia amen». Le condizioni dell’adolescente erano apparse subito disperate, in quella maledetta serata, dove i ragazzini si erano riuniti nell’ambito della festa parrocchiale dei santi Pietro e Paolo. Proprio la sera dopo c’è stata la preghiera nell’ambito della processione e alcuni giorni dopo ancora è stata lanciata una colletta per aiutare la famiglia a sostenere le spese che avrebbe affrontato in questa fase drammatica. Restano davvero inutili le parole a corredo di una simile tragedia, perché quando una vita così giovane viene spezzata per fatti talmente assurdi, assume connotati davvero imperscrutabili, al di là di eventuali responsabilità che potranno rinvenirsi o meno. Cosa sia accaduto nello specifico lo stabiliranno del perizie di Vigili del fuoco e Carabinieri, intervenuti rispettivamente dal distaccamento di Termoli e dalla locale stazione, assieme all’equipe del 118 coi volontari della Misericordia di Termoli in ambulanza, dalla postazione montenerese, distante poche centinaia di metri. Fatto sta che i presenti hanno riferito si fosse appoggiato con la schiena a un palo dell’illuminazione pubblica e aveva segni di bruciatura sulla spalla, quando è stato trattato al Pronto soccorso. Il parco giochi si trova all’ingresso del paese, basta ridiscendere via Argentieri e lo si ha di fronte, ma è stato un lasso di tempo terribile da vivere, col ragazzino che aveva perso i sensi. I soccorritori al loro arrivo fu subito rianimato, defibrillato, sottoposto a massaggio cardiaco, fino a che il polso riprendesse a pulsare, la sindaca Simona Contucci scese subito sul luogo dell’incidente, dando conforto e presenza ai familiari, restandovi fino alle 3 di notte. Di gran carriera l’ambulanza della Misericordia era partita per il Pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo di Termoli, dove fu stabilizzato e trasferito a Foggia. Al parchetto militari dell’Arma e uomini del 115 hanno scrutato gli impianti che avrebbero potuto scaricare la scossa quasi fatale, sopralluoghi ripetuti poi la mattina dopo, su mandato della Procura di Larino, che dispose il sequestro cautelare ai sensi dell’articolo 354 del codice di procedura penale, sigilli firmati e apposti dal maresciallo Domenico Marrollo. I pompieri misero in sicurezza l’area, utilizzando anche unità di laboratorio mobile e relative strumentazioni necessarie alla valutazione del caso. Gli impianti elettrici del parchetto sono gestiti da una ditta di manutenzione del posto. Un dramma che ha addolorato la popolazione locale, pronta a immergersi in un clima di festa, ma che festa non è più stata.

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