Nel primo semestre del 2024 ci sono state già operazioni sospette in numero di 212, un trend simile ai primi 6 mesi del 2023, con una preponderanza della provincia di Campobasso su quella di Isernia, 139 a 73. Il 1° gennaio 2024 sono entrati in vigore i nuovi indicatori di anomalia per il riciclaggio. Il flusso segnaletico sarà connesso con le politiche di sostegno dell’economia e in particolare con il Pnrr (non previste in questo screen). Sarà monitorato maggiormente il settore degli strumenti FinTech finalizzati a ostacolare la tracciabilità dei flussi finanziari e potenziati i controlli sulle frodi informatiche nell’economia e nella finanza. In questi dati non vi rientrano i flussi sotto i cinquemila euro che invece prima erano compresi (2021/2022). Numeri aggiornati che arricchiscono il report diffuso domenica a Palazzo Norante da Vincenzo Musacchio, nell’ambito dell’incontro voluto dall’associazione Cum Panis. Evidente la pressione geografica della “mala” pugliese, che preme proprio sul confine.
L’Osservatorio Antimafia del Molise ha presentato il Report 2023 a Campomarino. Le vulnerabilità dell’infiltrazione mafiosa nell’economia molisana sono al livello medio-alto. Il penultimo stadio di rischio, dopo c’è solo il massimo livello, cioè quello alto. Numerose le imprese che hanno chiuso perché finite nella rete dell’usura. In un contesto di crisi economica per le organizzazioni criminali è semplice infiltrarsi nel sistema economico e finanziario della nostra regione. Questo è quanto si evince dal Report dell’Osservatorio Antimafia del Molise presieduto dal criminologo Vincenzo Musacchio e dal magistrato Daniele Colucci. Dai “dati freddi”, frutto anche di un’analisi delle Relazioni relativa all’inaugurazione degli anni giudiziari del distretto dal 2020 al 2023, è emerso un aumento dei “reati spia” (ed es. usura) che ha portato alcune imprese del territorio in contatto con chi, come le organizzazioni mafiose, hanno offerto liquidità finanziarie in modo rapido e senza troppi cavilli burocratici. Mezzi con i quali, la criminalità organizzata si è impadronita di imprese ed aziende e le gestisce lasciandole nella proprietà degli imprenditori in crisi. Le organizzazioni mafiose si infiltrano e investono nei mercati legali molisani per vari motivi: motivi di occultamento di attività criminali (riciclaggio, usura); motivi economici (investimenti e profitti economico-finanziari); motivi sociali (consenso sociale, welfare mafioso); motivi strategici (controllo del territorio); motivi culturali-personali (mafiosità). L’analisi si è concentrata su due macro-fattori di rischio: Territorio e Economia. Per il macro-fattore di rischio territoriale (RT), sono stati individuati diversi indicatori ed indici che possono essere considerati fattori di vulnerabilità all’infiltrazione delle organizzazioni criminali nel territorio (presenza di infiltrazioni di organizzazioni mafiose; ricchezza, economia sommersa, reati spia, struttura del mercato nel territorio, presenza numerica di banche e finanziarie). Per il macro-fattore di rischio nel settore economico (RS), sono stati selezionati alcuni fattori che possono rendere più vulnerabile uno specifico settore all’infiltrazione delle organizzazioni criminali (forma e dimensioni dell’impresa, competitività, crisi del settore; operazioni sospette, precedenti di infiltrazioni). Si tratta di fattori riferiti alla struttura e alle caratteristiche del settore stesso, nonché alla presenza di criminalità organizzata nel settore. Dall’incrocio di questi due macro-fattori emerge inequivocabilmente che il livello di rischio infiltrazioni in Molise è al livello medio-alto.