Il destino di 18 famiglie appeso ad un filo: è quanto traspare dalla dura nota del segretario generale Uiltucs Molise, Pasquale Guarracino, in risposta alla lettera di licenziamento pervenuta negli scorsi giorni ai dipendenti della Casa di ricovero Ss. Cuori di Gesù e Maria di località Terre Longhe, alla luce di un’annunciata cessione del ramo di azienda della Fondazione.
«Spettabile Fondazione, la scrivente organizzazione sindacale, con estremo stupore e disappunto è venuta a conoscenza dell’invio, da parte del Presidente della Fondazione di una nota a ciascun dipendente della Casa di ricovero Ss. Cuori di Gesù e di Maria di Bojano avente ad oggetto un presunto trasferimento di azienda e contenente, altresì, la notizia che tutti i dipendenti della Fondazione, in una data imprecisata, saranno licenzianti – scrive Guarracino direttamente alla Fondazione stessa e per conoscenza all’arcivescovo di Campobasso-Bojano, Giancarlo Maria Bregantini, all’Inl Campobasso-Isernia, all’Inps di Campobasso, al nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro, nonché al nucleo antisofisticazione e sanità dei Carabinieri e alla Prefettura di Campobasso -. Ebbene, senza voler tenere conto dell’aspetto morale della vicenda, assolutamente deprecabile (che sarà oggetto di valutazione in conferenza stampa), posto l’annuncio a 18 famiglie che perderanno l’occupazione, senza alcuna motivazione proprio da parte di un rappresentante della Comunità cattolica, la nota è assolutamente contraria a tutte le norme di legge e di contratto. Preliminarmente, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo di tutte le cause di illegittimità della nota in questione, si fa presente che non è mai stata attivata alcuna procedura di trasferimento di azienda: quest’ultimo, infatti, deve, per legge, seguire una serie di regole, tra cui, prima di tutto, la comunicazione alle rappresentanze sindacali aziendali e territoriali, che non sono mai state attivate. Di per sé, pertanto, la procedura è inesistente – tuonano dalla Uiltucs Molise -. A ciò si aggiunga che, anche nel caso di una eventuale procedura di trasferimento di azienda, i rapporti di lavoro con i dipendenti dell’azienda cessante devono continuare, senza soluzione di continuità con l’azienda cessionaria: in sostanza, per il dipendente cambia esclusivamente la titolarità del datore di lavoro e null’altro. Va, altresì, garantita, all’atto dell’eventuale trasferimento, la solidità e la solvibilità dell’azienda cessionaria, poste tutte le responsabilità solidali tra cedente e cessionario. Come il Presidente abbia potuto comunicare una cessazione di rapporto di lavoro resta un mistero, così come è da comprendere se il Consiglio di amministrazione della Fondazione sia o meno informato degli sviluppi della vicenda: in ogni caso ci si trova di fronte ad una azione totalmente illegittima, che si contesta integralmente – ribadisce Guarracino -. La scrivente organizzazione sindacale, pertanto, nel comunicare che notizierà tutti gli organi di stampa e dell’informazione della gravità di quanto sta accadendo presso la Casa di ricovero gestita dalla Fondazione, diffida la Fondazione stessa a comunicare immediatamente a tutti dipendenti che la nota a loro inviata è da ritenersi nulla. Nel contempo, proclama lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente della Casa di ricovero iscritto alla Uiltucs Molise, che non esclude di porre in essere forme di protesta collettiva anche nei pressi della Curia Arcivescovile, e richiede a tutti i soggetti cui la presente è indirizzata per conoscenza di intervenire per quanto di propria competenza, al fine di salvaguardare l’occupazione ed i diritti tutti dei lavoratori occupati presso la Casa di ricovero di Bojano» conclude il segretario generale del sindacato. Insomma, sono ore caldissime a Bojano e le sorti dei 18 dipendenti della struttura di Terre Longhe sembrano quanto mai in bilico. Si attendono evoluzioni, nella speranza che arrivino presto gli attesi chiarimenti del caso.

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