Cinque milioni e seicentomila persone in Italia sono in stato di povertà, centosessantamila famiglie hanno perso il reddito di cittadinanza, quattro milioni e mezzo di italiani, a causa delle lunghe liste di attesa, hanno rinunciato alle prestazioni sanitarie necessarie, perché non possono permettersi di rivolgersi a strutture private. L’8% degli italiani rinuncia alle cure, dato che, tradotto a livello regionale, ci dice che oltre ventimila molisani non si curano.
Da questi dati sconfortanti dell’Istat la candidata sindaca Marialuisa Forte è partita per illustrare le misure di contrasto alla povertà, misure che rientrano nel capitolo delle politiche sociali del programma della coalizione progressista.
Tre proposte attraverso cui l’amministrazione comunale può aiutare e sostenere le campobassane e i campobassani più fragili: patti sociali, emporio solidale e misure di sostegno per contrastare la povertà educativa minorile.
«Modificando il regolamento e quadruplicando le risorse già disponibili, in base a verifiche di Bilancio effettuate dall’attuale amministrazione, – ha spiegato Marialuisa Forte – vogliamo riattivare i patti sociali, già esistenti prima dell’introduzione del reddito di cittadinanza, sostituito, lo scorso gennaio, con l’assegno di inclusione; chi, per vari motivi, non può percepire questo contributo, riceverà un sostegno economico dal Comune in cambio di un impegno sociale e civico: anche con l’affiancamento di cooperative sociali e associazioni di volontariato, che svolgeranno funzione di tutor, le persone in condizioni di difficoltà economica saranno chiamate a svolgere lavori a servizio della comunità (ad esempio, la manutenzione del verde). L’emporio solidale, invece – ha continuato la candidata sindaca – prevede il potenziamento di un servizio della Caritas, che già esiste. Intitolato a una volontaria molto attiva e denominato, appunto, “La bottega di Antonietta”, il progetto riceve un contributo annuale da parte del Comune che mette a disposizione anche dei locali per la distribuzione dei prodotti alimentari. Attraverso una card che consenta alle persone in difficoltà di recarsi autonomamente nei punti di distribuzione per ricevere beni e prodotti di prima necessità, vogliamo che l’emporio solidale sia messo in filiera con le associazioni che combattono gli sprechi, con quelle che si occupano del Banco alimentare e con la Grande Distribuzione, che, donando prodotti alimentari e di prima necessità, può godere di agevolazioni fiscali. Inoltre il Comune potrebbe, attraverso un app di raccolta delle segnalazioni dei supermercati, mettere a disposizione gratuitamente i prodotti invenduti aiutando, in tal modo, le famiglie più bisognose coinvolgendo gli assistenti sociali che ben conoscono la realtà locale.
La terza proposta – ha continuato Marialuisa Forte – è rivolta ai minori e prevede una serie di misure per contrastare la povertà educativa di bambini e ragazzi. Innanzitutto, l’affido socio culturale che consente ai ragazzi appartenenti a nuclei familiari più svantaggiati di ricevere aiuto nello svolgimento di attività scolastiche, sportive e culturali da parte di famiglie che, iscrivendosi ad un apposito albo, scelgono volontariamente di mettere a disposizione il proprio tempo. Inoltre verrà potenziato il doposcuola, con l’ampliamento di attività e servizi già messi a disposizione egregiamente da molte associazioni del capoluogo e dall’attuale amministrazione comunale, che ha attivato tanti progetti di avvicinamento alla musica, alla lettura, al teatro e all’educazione alla legalità».
Nel corso del dibattito i numerosi volontari e operatori sociali presenti all’incontro hanno evidenziato la necessità di potenziare il supporto del Comune alle famiglie con reddito basso promuovendo iniziative che, ad esempio, incentivino servizi in grado di contrastare la povertà energetica sempre più in crescita con l’aumento delle bollette e dei costi delle materie prime.
Mentre, invece, Oriano Giovanelli del comitato esecutivo di “Alleanza contro la Povertà in Italia”, ha posto l’accento sul senso di disagio, di disperazione e di solitudine legato alla povertà.
«È inusuale ma bellissimo, quasi spiazzante, che la candidata sindaca Marialuisa Forte abbia deciso di iniziare la campagna elettorale, fuori dalla sede, sul tema della povertà perché solitamente – ha spiegato Giovanelli – si parte sempre da questioni economicamente forti come le opere pubbliche e l’urbanistica o, anche in vista delle elezioni europee, si pensa esclusivamente all’aumento delle spese militari dimenticando che ci sono persone, troppe persone povere che meritano attenzione nel dibattito politico. I poveri si vergognano, sono soli perché la povertà viene vista quasi come una colpa, il messaggio disumano che circola è che se sei povero è colpa tua».
Giovanelli ha sottolineato l’importanza delle associazioni di volontariato come interlocutori fondamentali per costruire un’idea di comunità che si basi sulla socialità e sulla vivacità della collettività. «Troppo spesso sono tagliate fuori dalle decisioni politiche – ha detto – e invece le politiche pubbliche messe in atto da un’amministrazione comunale prendono sostanza solo se si allargano alle realtà organizzate».
«Le misure di contrasto alla povertà sono uno degli assi portanti del programma della coalizione progressista perché solo aiutando i più deboli – ha concluso Marialuisa Forte- è possibile far rivivere la socialità, il primo passo per costruire un città coesa e inclusiva».

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