Resta da sciogliere il nodo delle ‘donne in giunta’, ma le consultazioni tra il sindaco e i partirti sono terminate. “Niente di ingessato – precisa il primo cittadino – ma semplici incontri con chi ha contribuito alla vittoria del centrosinistra. Un’occasione per ascoltare le loro richieste e ragionare sulla mia squadra di governo e sul futuro del capoluogo”. È tranquillo Antonio Battista, “e perché non dovrei esserlo? Quella del 25 maggio è stata una vittoria schiacciante del centrosinistra, che unito, si prepara a  governare la città”. Ma per governare bisogna prima di tutto aspettare la proclamazione degli eletti, che è attesa tra giovedì e venerdì, e poi… “e poi  comporre la giunta”. Il primo ‘esame’ cui il nuovo sindaco si sottopone ma anche una prova del nove per la maggioranza che proprio con l’esecutivo dà segno di stabilità e coesione. Ieri gli incontri chiave: quelli con i partiti che sono arrivati secondo e terzo alle elezioni, ossia l’Italia dei valori e l’Udc. Intanto resta un dato, non trascurabile, sul quale ragionare: la presenza delle donne nella squadra di governo. “Su sei assessori – conclude Battista – dovremmo avere almeno tre donne”. In maggioranza però tre donne non ci sono, “Ci sono però – risponde Battista – tante signore a Campobasso, preparate, che possono stare in giunta”. La deduzione sembra scontata: Battista è pronto ad aprire agli esterni, o meglio alle esterne. “Non dobbiamo trarre facili conclusioni – chiude il primo cittadino – mi studierò le carte e vedremo”.

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