Un omaggiare alle vittime della Francia, poi i ringraziamenti, di rito ma sentiti, ai suoi più stretti collaboratori, “ma anche a tutti i consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, che hanno lavorato per il bene di questo Comune”. Prima uscita ufficiale, per Sabino Iafigliola, presidente del Consiglio di Palazzo San Giorgio che ieri, insieme al suo vice Marialaura Cancellario, ha tracciato il bilancio dei primi sei mesi di attività del Consiglio che si è insediato il 7 luglio.
“Finora l’assise si è riunita 13 volte, di cui 11 si sono concluse in prima convocazione e appena due in seconda. Con questa consiliatura si è chiusa la vecchia abitudine di avviare o rinviare – rimarca il presidente – le sedute tutte in seconda convocazione. Durante l’attività sono state approvate 31 deliberazioni, sette ordini del giorno, discusse 38 mozioni di cui 14 approvate, 22 interrogazioni e 15 interpellanze”. Poi, in fila, i provvedimenti principali approvati . “Si parte – continua Iafigliola – dal via libera per la realizzazione della nuova chiesa a Polese, e si progesegue con le modifiche regolamentari sulle modalità, di convocazione delle sedute consiliari con la previsione dell’invio tramite Pec, e non da ultimo il quorum richiesto per la validità delle stesse. Nell’elenco anche i regolamenti Tasi e Tari, l’elaborazione dei criteri e degli indirizzi per la nomina dei rappresentanti del Comune presso Enti e Istituzioni, il bilancio 2014 e il Piano per le alienazioni e valorizzazioni immobiliari”. Nello speciale elenco che ha stilato il presidente Iafigliola ci sono alcuni ordini del giorno approvati in settori particolari come quelli volti a scongiurare la soppressione dell’autonomia regionale, quello per scongiurare la soppressione della corte d’Appello, quelli che fanno riferimento alle centrali a biomasse, senza tralasciare la destinazione dell’ex Romagnoli, e la costruzione di un edificio con finalità sociali in via Facchinetti. nella top ten pure la formazione professionale e non da ultima, anche se l’approvazione è piuttosto recente, la correzione dei vincoli imposti dal Patto di stabilità interno”. L’elenco però non è ancora finito, il presidente Iafigliola infatti ricorda anche la riqualificazione di Villa de Capoa, il progetto di decoro urbano, la raccolta differenziata nel Palazzo di Città, l’Istituzione del registro per il testamento biologico, la definizione delle procedure amministrative per l’acquisizione delle opere donate dal professor Zappitelli, e poi ancora le mozioni attinenti ai parcheggi rosa e alla preparazione degli scrutatori”. Il presidente del Consiglio passa poi in rassegna i ‘buoni propositi’ per il futuro “Valorizzare ancora di più l’attività di indirizzo e controllo che il legislatore riserva al Consiglio per rendere le istituzioni pubbliche in grado di funzionare con efficacia per fornire ai cittadini servizi efficienti ed economicamente sostenibili e confermare, rafforzare e quindi sviluppare la democrazia a livello locale. Il Consiglio – sottolinea il presidente – costituisce infatti uno snodo decisivo per il funzionamento e l’esistenza di una vera democrazia. Democrazia che è vitale solo se esistono forti assemblee locali nelle quali si esprime il pluralismo politico dei partiti e dove si realizza la corretta dialettica tra maggioranza e minoranza in funzione dello svolgimento dei compiti di governo ed in tal modo si rendono trasparenti e controllabili dai cittadini le scelte che si compiono. In questo senso – prosegue – va sottolineata la funzione di adeguata e preventiva informazione ai gruppi consiliari e ai singoli consiglieri svolta da questa presidenza allegando agli avvisi di convocazione tutta la documentazione relativa agli atti posti all’ordine del giorno, in quanto questi ultimi, prima di esprimere qualsiasi valutazione, devono essere messi necessariamente di ponderare le diverse scelte possibili”. “In questi sei mesi – ha concluso – ho svolto i ruolo di presidente nel segno della trasparenza, della sobrietà e dell’austerità, nel pieno rispetto dei tempi di oggi fatti anche di sacrifici per contenere le spese: e a tal proposito vorrei anticipare un provvedimento a cui manca solo l’ok: la riduzioni delle commissioni da 12 a 9. E comunque il nostro obiettivo è quello di accorciare le distanze tra i campobassani e le istituzioni e creare un rapporto sinergico tra cittadini e politica”. Chi ben comincia… il resto del proverbio a fine mandato.

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