Una contestazione diretta all’esecutivo. È quella che arriva dal gruppo consiliare di minoranza ‘In armonia’ a Montagano (la missiva è firmata da Giuseppe Tullo, Giuseppe Galuppo e Nicola Tomasso) che, in un documento, rivolge all’esecutivo una critica circostanziata legata alla mancata convocazione di dei consigli comunali.

“La nuova amministrazione di Montagano, a quasi un anno dal suo insediamento, ha deciso di sospendere la democrazia all’interno del Comune – si legge nel documento –  la data dell’ultimo consiglio comunale risale infatti al 29 novembre scorso e sembra proprio che non vi sia intenzione, da parte dei nuovi amministratori, di convocare il massimo organo democratico del municipio. Ci chiediamo a cosa sia dovuto tale atteggiamento negligente e, nel contempo, proviamo a ipotizzare delle risposte. Probabilmente, causa l’inesperienza politica, la nuova maggioranza immagina che il governo democratico di un comune possa consistere in una modalità amministrativa del tutto autoreferenziale e autocratica, con una costante e timorosa ansia di mantenere protetta da chissà quali aggressori politici l’azione amministrativa. Ma a questo punto è bene chiedersi: chi sono questi aggressori? Qual è l’azione amministrativa? Ebbene, i pericolosi assalitori sono i consiglieri di minoranza che, talvolta, ritengono doveroso porre delle domande alla giunta comunale circa le problematiche contingenti di Montagano. Ad esempio, come mai sulla questione discarica non si rendano pubblici i controlli effettuati dall’Arpa; o per quale ragione misteriosa, gli attuali amministratori hanno scelto di chinare il capo verso qualsiasi decisione presa della giunta regionale? O ancora, perché non affrontare il tema della chiusura delle classi scolastiche cercando soluzioni condivise, facendo leva sull’elevato grado di sicurezza delle scuole di Montagano (ristrutturate con la vecchia amministrazione) e sulla opportunità di far confluire i paesi limitrofi nella struttura scolastica montaganese? Tutte domande acui i cittadini non possono avere risposta all’interno dell’organo deputato alla discussione delle tematiche di pubblico interesse, perché i nuovi amministratori, in luogo di qualsiasi regola di buon senso democratico, hanno deciso di procedere come se il consiglio comunale non esistesse. Abbiamo presentato diverse interrogazioni e interpellanze su problemi di immediato interesse pubblico nel corso di questi mesi cui aveva senso rispondere con una certa tempestività. Invece, tutto sembra cadere nel vuoto. E veniamo al secondo interrogativo: quale grande azione amministrativa c’è da proteggere dalle insidie del nemico? Invero, nulla. Ad un anno di distanza dall’insediamento, nessun punto del programma viene ancora affrontato, mentre non si fa nulla per alleggerire il carico fiscale. La tanto acclamata partecipazione democratica, non solo è stata completamente tradita, ma ha raggiunto livelli di insufficienza che mai Montagano aveva conosciuto. Il nostro è un appello amareggiato e desolato a tutti i cittadini e i consiglieri comunali, affinché si uniscano a noi in questa semplice ma fondamentale battaglia per il rispristino della democrazia a Montagano. Occorre cambiare rotta! L’azione amministrativa deve essere efficace e rispondente alle esigenze di tutti, altrimenti è bene tornare alle urne!”.

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