Alla giunta di Palazzo San Giorgio Francesco Pilone chiede di individuare una data per la celebrazione della ‘Festa della Famiglia Naturale’, quella fondata sull’unione fra uomo e donna, “promuovendone sia direttamente che indirettamente la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali”, ma con lo stesso documento si chiede al Governo centrale la non applicazione del documento per l’educazione sessuale in Europa, redatto dall’Ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Porta la firma di 25 consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, primo sottoscrittore il consigliere di Democrazia Popolare una mozione volta alla tutela della famiglia “fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna e concepita come istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita nonché l’unico ed adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà attraverso gli istituti dell’affidamento e dell’adozione. Nella piena consapevolezza che la ‘famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società’ e come tale ‘ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato’ secondo quanto sancito dall’articolo, comma III, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Si è ritenuto necessario predisporre un atto di indirizzo da discutere nella prossima seduta utile di Consiglio comunale volto a difendere il concetto stesso di famiglia, ultimamente attaccato da strategie propagandistiche sia a livello periferico che centrale. In tutta la Nazione, infatti, con il pretesto di combattere ‘inutili’ stereotipi – continua il capogruppo Pilone – si stanno moltiplicando i casi di aperta propaganda contro la famiglia naturale, soprattutto nel mondo scolastico con proiezioni di film e sitcom, diffusione di fiabe rivedute e corrette che mirano a destrutturare la famiglia naturale, impartendo già nei bambini, soggetti deboli e con la propria personalità in via di formazione, siffatti insegnamenti”. Pilone, come gli altri 25 sottoscrittori del documento, non accetta nemmeno il ‘Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa’ che prevede, tra l’altro, per i bambini ricompresi nella fascia di età fra i 4 e i 6 anni, l’introduzione alla masturbazione infantile precoce, capacità di identificare i genitali nei dettagli e l’identità di genere, ovvero la scelta se essere maschietti o femminucce.
“A questo – conclude – Pilone – va aggiunto che a livello parlamentare la legge ‘Scalfarotto’, approvata alla Camera e in discussione attualmente al Senato, parifica l’omofobia ai reati già condannati dalla legge Mancino (razzismo, antisemitismo, etc.). Una legge, questa, sull’eterofobia che nell’attuale formulazione, una volta approvata in via definitiva, comporterà che chi, ad esempio, si dichiarerà contrario al matrimonio fra persone dello stesso sesso sarà punito con un anno e 6 mesi di reclusione (che possono arrivare a 4 anni se il reato è svolto in forma associativa). Gli apparati dello Stato, inoltre, avranno l’obbligo di procedere d’ufficio anche se la persona ritenuta offesa dovesse ritirare la querela.
La mozione è volta a far voti affinché il Consiglio Comunale dichiari la propria opposizione a qualunque tentativo di introdurre nell’ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa struttura della famiglia, comprimere i diritti dei genitori all’educazione e dei propri figli, ignorare l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all’interno di una famiglia naturale”.

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