La rete dell’urgenza-emergenza è garantita, il Cardarelli non perderà i reparti esistenti, l’unico a traballare è la neurochirurgia: “O si potenzia o si rivede il rapporto con il privato”. Su un punto sono tutti d’accordo: garantire una sanità di qualità, che sia rispondente alle esigenze dei molisani. “Poco importano i numeri, le cifre, i riferimenti, le restrizioni e i debiti”, il sentire comune però si scontra con una serie di paletti che non permettono di trasformare il Cardarelli in Dea di II livello. Assise comunale monotematico stamattina a Palazzo San Giorgio richiesto dai Cinque Stelle a cui si sono aggiunti altri gruppi consiliari. Occasione per fare il punto, a due anni dall’ultima seduta alla quale è intervenuto Frattura, sulle novità e sul futuro dell’intero settore e del presidio ospedaliero di Tappino. E anche oggi in Aula, a spiegare il percorso su cui si è incamminata la Regione, il governatore. A lui è stata indirizzata la richiesta di trasformare il Cardarelli in un Dea di II livello, e soprattutto di non chiudere i reparti attualmente in funzione a Tappino. Ieri a conclusione dei lavori il consiglio ha votato all’unanimità un odg (primo firmatario Trivisonno capogruppo del Pd) “con cui si invita il presidente e la giunta della Regione ad attuare azioni volte a riqualificare la struttura pubblica (ospedale ‘Cardarelli’) potenziandola ed investendo in tecnologia e formazione; a mettere in atto le procedure previste e consentite dalla normativa nazionale e regionale vigente affinché l’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso sia riconosciuto come dea di II livello”.

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