Oggi pomeriggio, dopo lo slittamento in seconda convocazione e una seduta fiume, l’Aula di Palazzo San Giorgio ha aderito all’Ente di Governo dell’ambito del Molise di cui i politici parlano tanto …e i cittadini sanno poco. “Una decisione calata dall’alto”, dicono tanto le opposizioni quanto buona parte della maggioranza che ieri ha fatto quadrato attorno al sindaco per evitare sia a prendere la decisione fosse uncommissario e sia che Campobasso oltre al danno erariale finisse per pagare anche in termini di rappresentanza. O meglio, di peso specifico all’interno dell’ente di cui Battista è in pole per la presidenza “mi interessa poco, i sindaci devono fare i sindaci”. Un ruolo di primo piano in un organismo importante che andrà a gestire un bene …importante. Inevitabile la lunga sequela di interventi, di esercizi linguistici, di battaglie di opinione e di pareri urlati. Ma alla fine la maggioranza con 14 voti a favore ha aderito all’Egam (del centrosinistra ha votato contro Michele Durante di Possibile). Contrari sette consiglieri. In democrazia sono i numeri ad avere la meglio anche quando sul tavolo c’è un’adesione ad un organismo che è apparso sin dal pirmo momento ‘nemico’ del popolo per via del possibile aumento delle tariffe e allo stesso tempo ‘nemico’ della democrazia perché è passato sopra alla volontà di 27 milioni di italiani che con un referendum si sono espressi sull’acqua pubblica. “Acqua pubblica, non indietreggio nemmeno di un millimetro su questo principio” ha detto ieri in aula Battista che come un mantra ha ripetuto fino all’esasperazione che l’acqua non deve passare nelle mani degli affaristi. “In questi giorni ho provato a tastare il terreno, a capire che cosa ne pensano i cittadini. Devo dire che sono tutti d’accordo sul fatto che l’attuale gestione non funziona e che ci sono troppe perdite e da troppo tempo. Poi ho cominciato a studiare per bene l’argomento. A chi dice che è tutta colpa di Renzi rispondo invece che la questione parte dal 2006, dalla legge Galli. Certo, oggi si tratta di una presa d’atto, che non ci è stata certamente imposta dalla Regione guidata da Frattura, bensì dal Governo Renzi. Dunque, ribadisco che l’acqua va lasciata pubblica, ma non è nemmeno più tollerabile assistere inermi a perdite che superano il 70%. È impossibile che il Molise, dove l’acqua non manca, si ritrova a sperperarla. Poi c’è il commissariamento e il rischio del danno erariale. Io sono il sindaco di questa città e devo assumermi delle responsabilità. Non voglio che una simile decisione venga presa da un commissario che non é stato eletto dalla popolazione ma voluto da amministratori che non hanno fatto il proprio dovere. Dobbiamo essere noi sindaci – ha ribadito Battista – i protagonisti di questa vicenda. In cui non ci deve essere utile ma deve finire a pareggio. Noi amministratori non possiamo permetterci di stare fermi. Dobbiamo dare corso ad una norma regionale. Questo è il nostro dovere. Sui costi è ancora troppo presto per poter sapere come andrà a finire, ma in un panorama dove ci sono comuni con perdite diverse e costi diversi dopo questa riorganizzazione sicuramente ci sarà chi pagherà di più e chi meno rispetto alle attuali tariffe. Prendiamo dunque questo coltello dalla parte del manico e muoviamoci nell’ambito delle norme. Ma muoviamoci perché i cittadini non ne possono più di un’amministrazione lamentosa”. Accorato l’appello della Coalizione civica che ha presentato anche un odg per chiedere il ritiro della proposta di delibera e di costituirsi nelle competenti sedi giudiziarie per impugnare gli atti amministrativi ad ogni livello al fine di scongiurare la privatizzazione dell’acqua. Ordine del giorno bocciato. Stessa sorte anche per il documento presentato dai Grillini che con forza hanno chiesto il rispetto di quanto contenuto nello Statuto comunale e dell’assoluto principio dell’acqua pubblica. “Un teatrino quello di oggi – ha detto con toni roventi Cretella – Una messa in scena visto che la vicenda poteva essere liquidata con una semplice delibera. E invece siamo chiamati a scegliere senza poterlo fare realmente. Facciamo venire in Aula i parlamentari che hanno votato lo Slocca Italia, quello delle trivellazioni e degli inceneritori. Renzi sta facendo scempio dei beni pubblici, tanto che a confronto Berlusconi sembra un dilettante”. “È una norma capestro – ha detto D’Anchise di estrema sinistra – calata dall’alto dal governo Renzi che o si vota o non si vota, andrà comunque in quella direzione. È un’imposizione con frode di Renzi, una pugnalata alla democrazia”. Preoccupato Pilone per la contribuzione a cui Campobasso dovrà far fronte “Quanto si pagherà? E soprattutto perché dovranno pagare i campobassani?”. “Oggi facciamo accademia”. E alla fine l’adesione ha avuto la meglio.

Un Commento

  1. giuseppe dipilla scrive:

    carissimo collega.visto che l’acqua attualmente è gia pubblica ,Molise acque è un ente pubblico?,allora perchè costruire un’altra società ?perchè costituire un altro consiglio di amministrazione? perchè questo nuovo consiglio deve avere la presidenza il suo Comune?quanto costerà ai cittadini molisani la gestione dell’egam?quante altre persone dobbiamo pagare con i nostri bilanci la gestione delle nostre acque ?quanto ci costerà a metro cubo l’acqua che arriverà mi auguro ai nostri rubinetti a questi e a tanti altri interrogativi, carissimo Sindaco, i nostri concittadini sono pazienti ad aspettare le risposte,. spero di potercele dare quando sarai.presidente.auguri. Giuseppe Di Pilla

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