Cardiologia e Oncologia dal Cardarelli alla Fondazione Giovanni Paolo II. Questo aspetto della riorganizzazione della sanità campobassana non piace nemmeno agli eletti di Palazzo San Giorgio. O meglio ad alcuni di loro. Tra questi Maurizio D’Anchise, primo firmatario della mozione firmata da altri quattro colleghi del centrosinistra e la cui discussione è iniziata stamattina in consiglio comunale.

“Si prendono reparti del Cardarelli perfettamente funzionanti, che hanno ottenuto riconoscimenti a livello europeo e li si dà a un operatore privato. Mi chiedo il perchè”, sottolinea l’esponente dei Comunisti italiani. Si dice convinto che “il risparmio non ci sarà” e che, è l’accusa rivolta alla struttura commissariale, “si fa questa operazione perché il privato è in difficoltà. Spero di sbagliarmi. Un privato si occupa di Cardiologia e Oncologia solo per guadagno, il problema è chi lo accontenta e ripartisce i fondi in tal senso”.

Dai banchi dell’opposizione il pentastellato Luca Praitano spara a zero contro il presidente della Regione: “Qualche tempo fa abbiamo votato un ordine del giorno della maggioranza per difendere il Cardarelli come Dea di secondo livello, oggi dobbiamo difenderlo addirittura come Dea di primo livello. In quell’occasione abbiamo solo ascoltato le bugie di Frattura”. Definisce “inspiegabili” le scelte della struttura commissariale. Snocciola, inoltre, alcuni dati: “L’Oncologia del Cardarelli sostiene il 52% delle attività di tutto il Molise, è incomprensibile smantellarlo”. “E’ una follia – rincara la dose – dare questi reparti al privato”.

L’articolo completo domani su Primo Piano Molise. 

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