“Accogliamo un numero di migranti che in proporzione è superiore a quello delle altre regioni italiane”, il focus tracciato dall’assessore Alessandra Salvatore durante l’iniziativa organizzata a Palazzo San Giorgio in occasione della Giornata internazionale del rifugiato. “Anche se ci sono stati alcuni casi di tensione, la maggior parte del sistema di accoglienza funziona, soprattutto all’interno del circuito dello Sprar. Al tempo stesso anche i Cat (Centri di accoglienza temporanea, ndr) stanno cercando di lavorare al meglio, ma i grandi numeri rendono tutto più difficile. Perciò, preferiamo i piccoli gruppi all’interno delle nostre comunità: qui l’accoglienza che funziona meglio”. E aggiunge: “Inclusione significa relazione umana e quotidianità da condividere con chi scappa dai propri Paesi e arriva in Italia che spesso non è la meta finale ma è un punto di passaggio, spinto da motivazioni molto forti tanto da lasciare la propria casa e i propri affetti. Quindi inclusione significa creare situazioni di conoscenza da cui poi scaturisce tutto il resto: dalle opportunità lavorative a quella di studio, insomma tutto ciò che dà dignità ad una vita”.
A fotografare come funziona uno dei progetti di accoglienza realizzati in Molise è la presidente dell’associazione ‘Dalla parte degli ultimi’ Loredana Costa. “Il Molise si dimostra terra di accoglienza e il progetto Polis che gestiamo è di titolarità della Provincia di Campobasso che aderisce alla rete dei Comuni dello Sprar e in questi ultimi due anni ha accolto 84 ragazzi provenienti in particolare da Afghanistan, Pakistan e Africa sub sahariana, di cui una parte ha ottenuto la protezione internazionale e ha lasciato l’Italia per riunirsi alle famiglie”. Chi è rimasto studia oppure ha avuto la possibilità di effettuare tirocini in una delle venti aziende che si sono messe a disposizione del progetto. “Speriamo che questi tirocini ora si trasformino in occasioni di lavoro”, sottolinea la Costa.
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