Perché il Comune ha deciso di spendere quasi 100mila euro per il miglioramento sismico della ‘Francesco d’Ovidio’ senza conoscere ancora l’esito degli studi di vulnerabilità sismica dell’Università del Molise? La definisce «un’anomalia» il capogruppo del Movimento 5 Stelle Simone Cretella che ha acceso i riflettori sull’argomento presentando un’interpellanza al sindaco Antonio Battista. Lo scorso 13 ottobre Palazzo San Giorgio ha dato l’ok agli interventi che puntano, ad esempio, «a prorogare la vita residua dell’edificio per altri dodici anni», «diminuire il grado di vulnerabilità strutturale tale da garantire all’utenza un grado di sicurezza adeguato», «ottimizzare la stabilità dell’edificio». L’obiettivo è «avere a disposizione un congruo numero di aule per accogliere le classi provenienti da edifici scolastici dichiarati inagibili».

Il plesso di piazza della Repubblica infatti potrebbe ospitare dal prossimo mese le attività didattiche della ‘Guerrizio’, a meno che si decida di spostare i circa cento alunni della ex scuola di via D’Amato nel nuovo stabile di via Berlinguer.

Tuttavia, l’investimento sulla ‘Francesco d’Ovidio’ cozza con la decisione di inserire l’istituto tra quelli  interessati  dagli studi commissionati al professore Carlo Callari dell’Unimol per valutare la vita residua delle scuole, la convenienza economica degli interventi necessari all’adeguamento strutturale e l’indicazione degli interventi volti all’adeguamento controllato/miglioramento sismico dell’edificio sulla base delle carenze emerse nelle analisi.

L’articolo completo domani su Primo Piano Molise. 

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