La procura ha chiuso le indagini sul 37enne accusato di aver scatenato il rogo avvenuto lo scorso 2 aprile ad uno degli ingressi del convitto Mario Pagano di Campobasso dove il custode morì di infarto mentre tentava di spegnere le fiamme. All’uomo, un dipendente delle Poste, viene contestato solo il reato di ‘danneggiamento seguito da incendio’, cade dunque l’altra ipotesi formulata dagli investigatori nei giorni successivi all’episodio, quella di ‘morte come conseguenza di altro reato’. La procura ha inviato all’indagato l’avviso di conclusione indagini, il 37enne ha ora 20 giorni di tempo per presentare memorie difensive o per chiedere di essere interrogato. Secondo la ricostruzione del magistrato l’uomo durante la notte “appiccò il fuoco a sacchetti contenenti carta riposti a ridosso del portone del convitto, seguì il parziale incendio del portone”.

Un Commento

  1. Arianna Di Biase scrive:

    Sono allibita. Ma come si può?? Chi sono i magistrati che hanno decretato questa castroneria? Mi auguro che la famiglia di Domenico vada avanti e faccia di tutto perché si sancisca il nesso fra il gesto sconsiderato del folle ed il decesso del loro congiunto.
    Una vergogna, ecco cos’è la giustizia in Italia!!!

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