Vivono in situazioni drammatiche: celle piccole e oscure. L’ora d’aria? Impossibile farla quando fuori piove perché nel cortile non c’è nemmeno un piccolo tetto sotto cui ripararsi. Le cucine? «Al limite dell’agibilità». In parole povere «ci sono condizioni drammatiche e contrari ai protocolli europei: il carcere di Campobasso va chiuso». È la denuncia di Gian Mario Fazzini, presidente di Antigone Molise, l’associazione che ‘sbarca’ pure nella nostra regione per difendere i diritti dei detenuti ad avere tutte le garanzie previste dal sistema penale e penitenziario italiano ed europeo. Una mission rimarcata durante la conferenza stampa di presentazione della sezione locale che si allinea a quella nazionale, nata a fine anni Ottanta.
«Antigone Molise – spiega il suo massimo rappresentante – può offrire un grosso contributo sulla tutela dei diritti della giustizia e delle pene. La nostra sezione molisana ha visto una partecipazione veramente massiccia e spontanea di operatori. Parliamo di un’associazione apartitica e apolitica, che racchiude diverse anime», aggiunge Fazzini.

L’articolo completo domani su Primo Piano. 

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