Inaugurata ieri pomeriggio nell’atrio di Palazzo San Giorgio la diciottesima edizione della mostra fotografica “Corpus Domini e i Misteri”, realizzata dall’associazione Sei Torri. Un totale di 42 opere esposte, 13 delle quali a colori. La mostra sarà visitabile fino al 29 luglio.
Il primo premio della giuria è andato ad uno scatto in bianco e nero di Michele Messere; al secondo posto Domenico Estero e in terza posizione si è classificata Claudia Colarocchio. Il premio originalità è andato a Marcello Passaralla. È toccato al sindaco di Campobasso Roberto Gravina aprire l’esposizione insieme al presidente dell’associazione Sei Torri, Silvano Mastrolonardo.

«Le immagini dei Misteri del Di Zinno vanno oltre il Corpus Domini pur rappresentandolo sempre appieno e questa mostra ne è l’esempio più immediato. – ha detto Gravina – Le suggestioni, i simboli e le emozioni che traspaiono dagli scatti selezionati ed esposti qui in Comune, esprimono l’umanità cittadina e le nostre tradizioni con orgoglio, ma anche con uno sguardo capace di non indugiare solo sul già visto, suggerendo gli aspetti atemporali ed eterni della storia che raccontano, una storia che abbiamo il piacere e il dovere di condividere oltre i nostri confini regionali».
«Più di settanta partecipanti provenienti anche da fuori regione e la crescita di questo concorso, riempiono d’orgoglio me e i nostri soci», ha dichiarato il presidente dell’associazione Sei Torri Silvano Mastrolonardo.
A premiare i fotografi anche l’assessore alla cultura Paola Felice che ha espresso la soddisfazione di tutta l’Amministrazione per la longevità che questo concorso fotografico sta raggiungendo.
«La costanza con cui l’associazione Sei Torri nel tempo sta curando e portando avanti questo concorso fotografico legato agli ingegni del Di Zinno, – ha commentato l’assessore Felice – oltre a rappresentare già di per sé un’operazione in grado di aggiungere valore artistico ad una delle nostre tradizioni più importanti, segna, con questo traguardo della diciottesima edizione, un momento di confronto importante per chi come amministratore o come operatore culturale dovrà progettare nuove fasi di lavoro sui Misteri e sul Corpus Domini nel medio e nel lungo tempo».

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