Ha maltrattato, picchiato e vessato la moglie e i 3 figli per 12 anni. Un inferno a cui ha posto fine la professoressa della piccola 12enne. Un tema svolto in classe in cui la ragazzina ha raccontato delle violenze subite e che la docente ha immediatamente mostrato agli agenti della Squadra Mobile. La polizia ha immediatamente avviato le indagini e chiuso il cerchio nel giro di poco tempo: nei giorni scorsi, infatti, gli uomini guidati da Raffaele Iasi hanno dato esecuzione ad una misura cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Campobasso, la dottoressa Roberta D’Onofrio, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
In carcere è finito un giovane 30enne di Campobasso, gravemente indiziato del delitto di maltrattamenti in famiglia ex art. 572 c.p. In particolare le indagini espletate dalla Squadra Mobile – sezione specializzata per tali tipologie delittuose – coordinate dalla Procura, si sono sviluppate nell’arco di pochi giorni ed hanno portato ad accertare come il giovane perpetrasse da anni continue vessazioni, violenze e sopraffazioni ai danni del coniuge e dei tre figli minori della coppia.
L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e dell’Autorità giudiziaria ha così consentito di interrompere l’escalation di maltrattamenti e, grazie all’opera congiunta dei servizi sociali e dei centri antiviolenza, l’intera famiglia (composta dalla moglie dell’indagato e da tre figli minori) è stata protetta.
«La vicenda – spiega il procuratore Nicola D’Angelo – rappresenta una tipologia delittuosa sempre più frequente negli ultimi anni ed il cui contrasto capillare – tra gli obiettivi di questa Procura – è doveroso e necessario anche al fine di prevenire più gravi reati».

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