Qualche curioso, ma che si è tenuto a debita distanza. Le transenne posizionate per delimitare lo spazio dove il patriarca della Chiesa vetero cattolica Fidelitas avrebbe dovuto benedire gli animali nel giorno di San Francesco, non sono servite. Non c’era folla da contenere ma solo una piazza vuota, quella che ha accolto don Maurizio Raimondo, il patriarca che vive nel piccolo centro della Valle del Volturno.
L’ammonimento del vescovo della Diocesi di Isernia-Venafro, rivolto ai fedeli come ha spiegato proprio a Primo Piano Molise, è stato quindi ascoltato. La Chiesa vetero cattolica non riconosce al Papa la piena autorità, è scismatica come ha più volte sottolineato monsignor Cibotti che ha voluto parlare solo ai suoi fedeli ai quali ha spiegato come la partecipazione a quel rito in piazza avrebbe potuto comportare il rischio scomunica.
«Noi siamo una chiesa riconosciuta, non siamo in comunione con Roma ma siamo in dialogo con Roma. Io non sono un presunto patriarca – ha spiegato don Raimondo ai microfoni di Teleregione – ma un patriarca autentico, eletto da un sinodo: sono da maggio a Rocchetta, sono un residente. E quindi non sono un infiltrato. La mia intenzione – dice allargando le braccia – era semplicemente quella di portare avanti una nostra tradizione e cioè il rito della benedizione degli animali».
Nemmeno quelli, però, si sono visti in piazza dove il patriarca Raimondo ha comunque parlato a chi, seppure a distanza, comunque avrebbe potuto ascoltare.
«Noi celebriamo il Patrono d’Italia – ha invece spiegato il vescovo Cibotti -: un modo per ricordare quanto nella Chiesa sia importante l’umiltà, la carità, la povertà, la semplicità. E in questa realtà di carità e di amore, abbiamo accettato un momento di sofferenza per quanto accaduto nella realtà di Rocchetta. Vogliamo sostenere che il popolo di Dio si mantenga nella fede e nella rettitudine. Il mio ammonimento è stato di carattere pastorale perché il popolo di Dio capisca la via da percorrere e sappia distinguere la comunione con la Chiesa e la separazione dalla Chiesa».
Nessuno scisma a Rocchetta, quindi, anche se i fedeli aspettano il parroco che prenderà il posto dell’amato don Francois.

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