L’idea che sta prendendo sempre più piede e che affonda le radici nel dibattito tornato di attualità circa l’autonomia regionale, come anticipato su queste colonne pochi giorni fa, è quella di far tornare la Provincia di Isernia con l’Abruzzo.
Questo l’obiettivo del neonato Comitato promotore dell’aggregazione della Provincia di Isernia all’Abruzzo, come spiegato in una conferenza lo scorso giovedì pomeriggio, nel capoluogo pentro.
Per farlo, però, serviranno 5mila firme, così da chiedere il referendum necessario per rendere quell’idea qualcosa di più concreto, senza passare necessariamente per una modifica costituzionale.
«Il nostro obiettivo finale – ha spiegato il presidente del comitato Antonio Libero Bucci – è ovviamente quello di riagganciare il Molise all’Abruzzo.
I territori di queste due regioni sono praticamente omogenei. Con l’aiuto di avvocati esperti abbiamo optato per un referendum sulla Provincia di Isernia per motivi di natura legislativa perché non esiste, infatti, un percorso semplice per accorpare direttamente le regioni.
Servirebbero, in quel caso, una legge di natura costituzionale e il consenso dei Consigli regionali di entrambe le regioni coinvolte.
È chiaro che i nostri consiglieri regionali, beneficiari della divisione, non acconsentirebbero mai pur di mantenere i loro lauti compensi» – ha dichiarato il presidente del comitato, spiegando che con un eventuale ritorno della Provincia di Isernia con l’Abruzzo, a cascata anche quella di Campobasso sarebbe indotta a fare lo stesso.
Dopodiché, servirebbe una legge costituzionale per l’annullamento della Regione, che si tradurrebbe in un azzeramento del Consiglio regionale.
«Non avrebbe senso tenere in vita una regione con pochissimi abitanti e un gettito fiscale ridotto al minimo» – ha detto Bucci. Poi ha lanciato l’iniziativa: «Allestiremo dei banchetti nei comuni per parlare con la popolazione, ovviamente cerchiamo anche dei collaboratori. Se arriviamo a 5mila firme, facciamo il referendum e giochiamo la nostra partita».
Sul tema, spinge anche l’avvocato Ottavio Balducci: «L’idea è quella di proporre alla Provincia di Isernia l’adozione di una delibera per chiedere formalmente, tramite la Corte di Cassazione, l’indizione di un referendum attorno al quesito, una volta ottenute le 5mila firme.
A quel punto è il Governo che segnalerà la questione al Presidente della Repubblica. E una volta celebrato il referendum, il risultato sarà valutato dalla Corte di Cassazione che lo indirizzerà al Governo affinché quest’ultimo poi adotti una legge ordinaria per far passare questo territorio con la Regione Abruzzo».
Un percorso certamente non semplicissimo, ma dal comitato ci credono: l’idea di tornare coi vicini abruzzesi prende sempre più piede anche nel territorio della provincia pentra.

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