Il senatore del Movimento 5 Stelle, Gianluca Castaldi, ha presentato un’interrogazione al ministro Delrio sulla questione della diga di Chiauci. La struttura situata in Molise rappresenta un importante servizio anche e soprattutto per l’Abruzzo, perché svolge funzioni irrigue, potabili e industriali. Ancora non è completa e funzionanete e l’attesa ormai dura da vent’anni. Dopo la chiusura dei lavori di messa a punto del serbatoio artificiale, che si sono conclusi nel 1997, ancora oggi siamo nella fase dei primi invasi sperimentali. Mancano infatti alcuni lavori di completamento fondamentali, una situazione di stallo che ha fatto della diga di Chiauci una palude di rinvii, decisioni contraddittorie e ostacoli burocratici.
«Prima il governo trasferisce 7,5 milioni di euro al Consorzio di bonifica per far partire il cantiere – denuncia Castaldi – l’anno successivo lo stesso governo ci ripensa e trasferisce quei soldi altrove. Passano 5 anni e 7,5 milioni non bastano più, ora ne servono 25. Il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) dice a tutti di stare tranquilli, ci pensa lui a metterci i fondi. Tutto risolto? Macché: la Corte dei Conti blocca tutto, perché la delibera del Cipe manca dei pareri dei competenti organi tecnici, e quindi dei 25 milioni del Cipe ben 13 andrebbero a opere che è impossibile avviare.»
Dopo il completamento della prima fase dei lavori, la cui inaugurazione è stata fatta il 4 aprile 2011, l’invaso della diga arrivava a 4 milioni e mezzo di metri cubi, cioè un terzo della capienza massima. «Ma per poterla riempire tutta – dice Castaldi – si sarebbe dovuto aspettare maggio 2013. E stiamo ancora aspettando.»
Il senatore vastese ha interrogato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, chiedendogli conto della situazione di questa incompiuta epocale. «Ad agosto 2017, la diga di Chiauci resta vuota a causa della tremenda siccità che ha colpito l’Italia – afferma il pentastellato – e a settembre si torna a parlare di interventi di potenziamento, adeguamenti, completamento dei lavori: stavolta ci dicono che sarà tutto pronto entro sei mesi.» Come se non bastasse la burocrazia per la conclusione dei lavori, Castaldi aggiunge un’altra mancanza: «Il sito del Consorzio di Bonifica Sud-Vasto, concessionario e gestore della diga di Chiauci, – ci dice – è carente di informazioni, dati, documenti, che dovrebbero essere a disposizione dei cittadini secondo quanto disposto da circolari e normative sulla trasparenza.» Al ministro, nell’interrogazione depositata, é stato chiesto di formulare un cronoprogramma certo e definitivo per i lavori indispensabili al completamento della diga di Chiauci e di interrompere questo ciclo vizioso di infiniti rinvii. «Fermo restando la competenza dell’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) e della Corte dei Conti – conclude Castaldi – ho anche chiesto al ministro Delrio se non ritenga necessario un costante monitoraggio sull’Ente gestore Consorzio di Bonifica Sud-Vasto relativamente all’emanazione e attuazione dei futuri bandi di gara, sulla gestione dei lavori, sulla trasparenza delle informazioni».

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