La Finanza ha lanciato l’offensiva sull’uso dei fondi pubblici. E ha avviato i controlli su alcune imprese: nel mirino è finita una ditta di Frosolone che si occupava di confezionamento dei alimenti, in particolare tartufi e funghi. I titolari dell’azienda avevano chiesto fondi regionali per 700mila euro per ampliare l’azienda e per assumere più dipendenti.

“Nella realtà – dicono le Fiamme Gialle del nucleo di polizia tributaria di Isernia – è stato rilevato che le condizioni previste per l’ottenimento del contributo erogato sono state tutte disattese dai responsabili della società di tartufi nel corso dell’esercizio dell’attività commerciale. Infatti, l’attività è stata fatta cessare repentinamente, non sono stati raggiunti i livelli occupazionali previsti e non sono stati rispettati gli accordi siglati per l’approvvigionamento delle materie prime. Tali inadempimenti comportano la decadenza dei finanziamenti ottenuti, con l’obbligo di restituzione, ma, soprattutto, costituiscono danno erariale”.

Da qui la segnalazione alla Corte dei Conti per avviare il procedimento di restituzione della somma. L’azienda ha già fatto sapere di voler impugnare le risultanze d’indagine e ha riferito che le mancate assunzioni sono legate alla crisi economica e al mutato quadro economico rispetto al momento della sottoscrizione dell’accordo.

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