Dopo l’autovelox fisso, seppellito da ricorsi e poi cancellato dalla prefettura di Isernia, adesso il comitato Pro Trignina si lancia all’assalto di quello mobile, che pure ha mietuto diverse ‘vittime’ finora. Ieri la prima vittoria: è stata annullata una delle multe elevate dal maresciallo dal vigile urbano del paese attraverso dall’apparecchio.

“Il ricorso presentato direttamente tramite il Comitato Pro Trignina ha avuto esito positivo ed è stata disposta dalla prefettura l’archiviazione del verbale del Comune di Cantalupo nel Sannio, a firma del maresciallo della municipale del paese, il quale aveva comminato la sanzione del pagamento di 174,50 euro con una ulteriore sanzione accessoria della decurtazione di 3 punti”. I motivi del ricorso li spiega lo stesso presidente del comitato Pro Trignina, Antonio Turdò: “Nessun rispetto della legge 120 sullo skiloma nella fase di pattugliamento in azione, imboscamento dentro la macchina come denunciato da diversi reperti fotografici e testimonianze previste e accluse al ricorso, omessa comunicazione della calendarizzazione ai sensi della direttiva Maroni”. Il comitato invita anche altri automobilisti a seguire l’esempio del conducente di Campobasso e di avviare i ricorsi. Che si profili un effetto a catena per il Comune di Cantalupo come avvenuto anche per l’apparecchio fisso?

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