L’Asrem stacca un altro assegno, come ormai fa ogni mese, per le prestazioni aggiuntive svolte al Veneziale (e non solo, ovviamente, visto che sono coinvolti anche il Cardarelli e il San Timoteo e, per il Pronto soccorso, anche il Caracciolo di Agnone).
A metà agosto, l’azienda sanitaria regionale ha liquidato, per il solo nosocomio di Isernia, centomila euro circa, in linea quindi con quanto erogato per gli straordinari nello scorso mese di luglio.
E si riaccende il faro, quindi, sul massiccio ricorso alle prestazioni aggiuntive che vengono espletate, ovviamente secondo legge e previa autorizzazione, per far fronte alle croniche e mai risolte carenze di personale medico.
Lì dove ci sono necessità per evitare che i turni restino scoperti e quindi venga a mancare l’assistenza, entrano in azione i medici che sopperiscono (ben pagati, ovviamente) ai buchi.
E così, sull’albo pretorio dell’Asrem, si reperiscono le ultime spettanze liquidate.
La fa da padrone il reparto di Anestesia e Rianimazione con 35mila 040 euro relative alle prestazioni aggiuntive espletate del mese di maggio. Segue Ortopedia, con 24mila 540 euro liquidate (sempre maggio 2022). Ammonta a 17mila 100 euro il ‘costo’ delle prestazioni aggiuntive espletate nel reparto di Chirurgia (relative, queste ultime, al marzo 2022), poi la Radiodiagnostica con 16mila 920 di straordinari effettuati sempre nel mese di maggio.
Solo 6mila 780 euro per gli straordinari nel reparto di Ginecologia e Ostetricia, 3mila 600 euro per le prestazioni aggiuntive del reparto di Pediatria e 1.440 euro per quelle espletate in Cardiologia.
In totale, quindi, 105mila 420 euro. Somma complessiva liquidata qualche giorno fa. Il 18 luglio l’Asrem aveva liquidato in totale 130mila euro, a giugno – in controtendenza – solo 53mila 584 euro.
In tre mesi, quindi, poco meno di 300mila euro: non è ovviamente solo un problema economico, il ricorso agli straordinari, in sanità, rappresenta il termometro che certifica la carenza di medici. E in questo caso sembra che la situazione peggiori (le spettanze non sono relative al periodo estivo che coincide con le ferie). Le emergenze si fronteggiano con gli straordinari che, nei fatti, consentono di tappare i buchi nell’assistenza sanitaria. E, come detto altre volte, il Veneziale si regge sulle prestazioni aggiuntive.
Esattamente un anno fa, il comitato Isernia Beni Comuni ha calcolato il peso delle prestazioni aggiuntive sul decennio: dal 2011 al luglio 2021, il ricorso agli straordinari è passato da 0 a 835mila euro del luglio 2021. Con due picchi rilevati nel 2019 e nel 2020, che superavano abbondantemente il milione e 700mila euro all’anno.

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