Un avvocato preparato, in grado di assisterlo in una vicenda assai complicata e che avrà una esposizione mediatica rilevante, con la competenza e la professionalità che gli vengono riconosciute.
Un avvocato che conosce nel profondo l’uomo prima che il politico, perché c’è anche l’amicizia, di lunga data. La stima reciproca e poi, ancora, la condivisione di un percorso politico di vecchia data.
La politica, in questa vicenda, c’entra sì ma ‘di striscio’: nella scelta del difensore al quale affidarsi, l’ex ministro Roberto Speranza ha riposto ancora una volta la sua fiducia nell’avvocato isernino Danilo Leva che lo ha affiancato anche in altre vicende giudiziarie.
Assieme all’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’ex titolare della Sanità sarà interrogato domani, 10 maggio, dal Tribunale dei ministri di Brescia. L’inchiesta è quella che vede entrambi indagati per la gestione della prima fase della pandemia nel febbraio 2020.
Gli atti della procura di Bergamo, che ha condotto l’inchiesta per epidemia colposa e sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro, sono stati trasmessi ai colleghi bresciani che a loro volta li hanno trasmessi al Tribunale dei ministri, presieduto dalla giudice civile Maria Rosa Pipponzi e composto da altri due giudici civili. E domani, a Brescia, l’ex ministro Speranza sarà accompagnato dai suoi legali di fiducia, Danilo Leva e il professore Guido Calvi che ha seguito nel suo passato processi ‘da prima pagina’ come quello per la morte di Pasolini (tanto per fare un solo esempio).
Già nel 2019, l’avvocato isernino ha difeso Roberto Speranza dall’accusa di diffamazione ai danni di Matteo Salvini. Allora, il gip presso il Tribunale di Milano, ha archiviato il procedimento penale conseguente alle dichiarazioni dell’esponente di Articolo 1, difeso appunto da Danilo Leva, che aveva sostenuto nel corso di una trasmissione televisiva che Salvini, attuale vicepremier, fosse uno dei politici maggiormente assenti dalle sedute del Parlamento europeo.
Un rapporto di fiducia, di stima e di grande considerazione oltre che di condivisione di percorsi politici che si snodano da decenni quello che lega l’avvocato Danilo Leva (che è stato oltre che consigliere regionale dei Ds anche parlamentare del Pd) e l’ex ministro della Salute.
Che per l’inchiesta che di certo rappresenta una tappa dolorosa del suo percorso a capo del ministero della Salute, ha scelto l’avvocato che lo conosce meglio. Come uomo e come rappresentante delle Istituzioni.

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