All’indomani delle dichiarazioni del prefetto, Fernando Guida, sull’emergenza migranti è intervenuto anche il sindaco Giacomo d’Apollonio, il quale, sostanzialmente, non s’è discostato dalle posizioni del rappresentante di Governo sul territorio.
«Credo anch’io che il fenomeno sia sotto il controllo – ha spiegato il primo cittadino -. Siamo in contatto continuo con le forze dell’ordine e col prefetto. È una situazione attenzionata adeguatamente dalle autorità preposte. Mi riferisco in particolare allo spaccio di sostanze stupefacenti. Sappiamo che il consumo avviene su larga scala. Resta il fatto che sia la rissa (se ci riferiamo a Isernia città) sia il tentato omicidio di Cantalupo sono episodi gravi, sia pure circoscritti.
Se un richiedente asilo è ospite di un territorio, è chiaro che non può delinquere nell’attesa dei documenti. Mi sento di aggiungere, tuttavia, che in ogni società ci sono buoni e cattivi. Il rischio è sempre dietro l’angolo perché la criminalità è dappertutto. Non tutti i migranti sono delinquenti. Si consideri ciò che è accaduto ad Alatri, una storia crudele che dimostra come anche tra gli italiani si celino dei criminali. Prima di esprimere un giudizio occorre avere contezza dei fatti e soprattutto è necessario equilibrio. Fermo restando che dobbiamo essere molto vigili».
Alla luce di quanto accaduto, cambierà la politica del Comune di Isernia in merito ad un’eventuale adesione allo Sprar?
«Assolutamente no. Siamo di fronte – ripeto – a fenomeni isolati. Il problema dello Sprar è diverso. Lo Sprar equivale ad imboccare una strada per avere il fenomeno sotto controllo. Ma deve essere un percorso condiviso. Abbiamo già fissato la data del consiglio monotematico».
Avrà d’Apollonio un orientamento personale?
«Il mio orientamento è di ascoltare tutti. Esistono posizioni variegate anche nella stessa maggioranza. Entrambi gli schieramenti non hanno posizioni univoche. Ci sono consiglieri favorevoli o contrari sia in maggioranza, sia in opposizione. Bisogna discutere in consiglio e valutare bene il percorso da intraprendere nella consapevolezza che non sarà un percorso indolore. Io vorrei solo che tutti noi comprendessimo il fenomeno fino in fondo. Non è rifiutando lo Sprar che si risolve il problema. Parliamo di un fenomeno che ha risonanza mondiale e l’Italia è il Paese più esposto. Allora è necessario individuare una strada per tenere il fenomeno sotto controllo. Fenomeno che, ne sono certo, aumenterà nei prossimi anni. Se non cambia la politica nazionale o europea, noi non saremo nelle condizioni di far fronte a tutte le criticità. Secondo me sulla questione c’è una rilevante disinformazione a livello normativo. Dire ‘non aderisco allo Sprar perché non voglio i migranti’ è inutile. Perché il fenomeno migratorio è ormai ineludibile».
Qualche consigliere la accusa d’essere appiattito sulle posizioni del prefetto. Lei cosa risponde?
«Come sindaci siamo obbligati a tenere in debita considerazione le indicazioni che provengono dal rappresentante di Governo sul territorio. Finanche sui bilanci comunali il prefetto è tenuto ad esercitare la sua vigilanza. Noi non possiamo ignorare la presenza del prefetto. La sua azione si svolge sul territorio e noi, come sindaci, abbiamo l’obbligo di rappresentare i nostri problemi. Se c’è un allarme sociale, igienico, oppure legato alla sicurezza, siamo tenuti a sottoporglielo. Cosa che io ho sempre fatto. Non c’è stato nessun appiattimento: solo l’interazione necessaria tra due istituzioni, come impongono i ruoli reciproci».
Intanto Casapound ha minacciato l’amministrazione: il movimento uscirà dalla maggioranza se il Comune aderirà allo Sprar. La ritiene una presa di posizione eccessiva?
«Il movimento Casapound s’è sempre detto disponibile a sostenere la maggioranza. Ed invece nell’ultimo consiglio comunale ha dimostrato disorientamento, astenendosi o votando contro le proposte della maggioranza. Se Casapound ha dei malumori deve rappresentarli nelle riunioni di maggioranza, non in consiglio comunale. Prima dell’ultima assemblea abbiamo organizzato una riunione di maggioranza e nessun consigliere ha eccepito nulla. Questi aspetti politici vanno chiariti. Una ulteriore prova sarà il bilancio. Quando arriveremo all’argomento ‘migranti’ ne discuteremo, ma le ‘minacce’ di Casapound mi sembrano fuori luogo. La sua esponente dovrebbe essere orgogliosa di rappresentare l’intera cittadinanza. Poi ognuno è libero di esporre le proprie idee ma, se si fa parte di una coalizione, le circostanze vanno chiarite prime di un consiglio comunale».

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