Sei assessori, due in più rispetto alla prima giunta, e tutti politici. Sembra essere questa l’idea di De Vivo per Palazzo San Francesco. Due di centrodestra, tre di centrosinistra, l’ultimo assessorato ad un ‘maurista’.
Al centrodestra anche la presidenza del consiglio. Per la giunta in pole D’Achille (Idv) e Sposato (Pd). Vigorita, amico personale del sindaco, potrebbe ricoprire un ruolo tecnico. Top secret le nomination del centrodestra. Per il ruolo di presidente la corsa sembrerebbe essere ristretta a due nomi: Potena e Fabrizio.
Intanto sempre più ingarbugliata la vicenda relativa al bilancio. Approvato in ritardo sui termini fissati dal ministro e per giunta il giorno prima della pubblicazione della sentenza che ha riportato De Vivo in Comune. Ora il Comune precisa che non è stato Vardè a firmare il bilancio, ma il suo vicario, la funzionaria della prefettura di Isernia, Giovanna Lombardi. Eppure sulla delibera pubblicata sul sito dell’ente si parla di Vardè. Per il Comune c’è una spiegazione anche a questo: “La delibera numero 84 dell’8 novembre scorso non è stata adottata dal dott. Annunziato Vardè bensì dal sub commissario vicario, Giovanna Lombardi, che ha agito con i poteri del commissario straordinario, assente in quanto tenuto ad esercitare le funzioni di prefetto della provincia di Ragusa. Ciò risulta inequivocabilmente dall’originale dell’atto deliberativo benché, a causa di temporanee difficoltà di inserimento dei dati attraverso il software telematico, la copia della deliberazione pubblicata sul sito web comunale appaia conforme solo nei contenuti interni e non già nella prima e nell’ultima pagina del documento. Nelle prossime ore, i tecnici informatici provvederanno a sanare l’involontaria anomalia”.A tutt’oggi, infatti, la delibera porta il nome del commissario straordinario del Comune e del segretario Petti. Un pasticcio informatico dicono dal Comune. Una questione di firme che, però, imbarazza palazzo San Francesco oltre che il neo prefetto di Ragusa.

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