Spacciandosi per un operatore delle Poste raggira un giovane di Cercemaggiore a cui sottrae 5mila e 400 euro. Nei giorni scorsi, al termine di un’attività info-investigativa, i Carabinieri della locale stazione sono risaliti a due persone, un 31enne e una donna di 50 anni originari del napoletano, ritenuti responsabili della truffa. Entrambi sono stati denunciati.
I fatti risalgono al mese di gennaio quando, il povero malcapitato si rivolge ai militari del posto dicendo di essere stato vittima di un raggiro. Contattato telefonicamente da un uomo, spiega ai militari dell’Arma di essere stato incalzato da questo impostore con domande precise e specifiche relative al suo conto corrente postale, con richieste di conferma di codici e coordinate. La sua iniziale titubanza – racconta ancora il giovane ai Carabinieri – viene meno di fronte all’estro dell’interlocutore che riesce a convincerlo di essere in contatto realmente con un operatore di Poste Italiane. Il giovane asseconda così le richieste del farabutto ed effettua diverse ricariche di carte PostePay per un importo complessivo di 5.400 euro. Dopo la denuncia scattano subito le indagini che portano ai due campani ritenuti entrambi responsabili in concorso della truffa perché entrambi intestatari delle carte ricaricate con la somma sottratta al giovane di Cercemaggiore. L’Autorità Giudiziaria ora darà corso ad un procedimento per truffa in concorso nel quale la vittima potrà rivalersi per riavere il maltolto.
Intanto il Comando Compagnia di Bojano continua a sottolineare quanto sia importante denunciare e segnalare episodi di illegalità, ai quali il minuzioso ed incessante lavoro dei Carabinieri, cerca di porre argine. L’attenzione agli interlocutori, alle modalità, agli orari e soprattutto alle richieste, devono essere massime e, di fronte a un qualsiasi dubbio – questo l’appello dell’Arma – chiedere aiuto al numero di emergenza 112. Gli obiettivi dei malfattori colpiscono tutte le categorie, si va da quelle anziane, alle ricevitorie del Lotto, alle agenzie, e la miriade di contatti quotidiani che il cittadino riceve da call-center possono indurre facilmente in errore. La campagna di sensibilizzazione dell’Arma dei Carabinieri, specie nei confronti delle vittime ritenute più vulnerabili, non si è mai interrotta e a breve saranno riorganizzati seminari e incontri.

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