Alza di nuovo la guardia il Comitato “Riccia Borgo Pulito” in merito alla centrale a biogas da realizzare in contrada Piano della Melia. Il 15 aprile si è concluso, ai sensi della legge 241/90, il procedimento di dichiarazione di inefficacia della Procedura abilitativa semplificata in cui si autorizzava il progetto del mega impianto. Al momento non è dato sapere – rileva il Comitato – se la ditta “Agrimetano Sud” abbia presentato osservazioni e intergrato la documentazione mancante né se le osservazioni presentate da “Riccia Borgo Pulito” saranno accolte. «Nessuno pensi di ripetere i 18 mesi silenzi che hanno permesso l’approvazione di quel progetto in violazione delle norme urbanistiche e ambientali» avverte il Comitato che torna a bocciare l’impianto sul piano formale e sostanziale «perché non vi erano le condizioni giuridiche per autorizzare la costruzione di quell’impianto industriale in quella zona agricola, perché non è possibile reperire, in regime di filiera corta, le biomasse necessarie al suo funzionamento, perché erano state omesse la valutazione di incidenza ambientale e quella dell’effetto cumulo con un impianto identico già autorizzato in quella zona». E c’è una presa di distanza anche rispetto all’exit strategy intrapresa dalla capogruppo dem a Palazzo D’Aimmo ed ex sindaca di Riccia Micaela Fanelli che, con una mozione, sposta il problema dal Comune alla Regione chiedendo al governatore Toma di porre sull’area in questione un vincolo ambientale. «Seppure venisse discussa e approvata – sostiene il Comitato – non avrebbe alcun effetto giuridico e rappresenterebbe solo uno specchietto per le allodole atto a favorire la realizzazione della centrale».
Il problema è in capo al Comune che deve risolverlo «rendendo nulla, in autotutela, l’autorizzazione», così come suggerito nelle osservazioni dal sodalizio civico. «All’amministrazione comunale il compito di dimostrare che non vuole la realizzazione di quella “centrale”. Sicuri delle nostre ragioni e forti anche della collaborazione degli studi legali e tecnici che hanno offerto disinteressatamente la loro collaborazione, continueremo a lottare, senza precluderci alcun percorso, per impedire la realizzazione della centrale» conclude il Comitato.

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