Non sotterra l’ascia di guerra il Comitato “Riccia Borgo Pulito”. Nemmeno dopo l’istanza respinta dalla Regione Campania ritenuta, erroneamente, non competente per il rilascio della Valutazione d’Impatto Ambientale.
Il sodalizio torna alla carica e diffida nuovamente sindaco, responsabile Suap e responsabile del V settore del Comune di Riccia a procedere, in autotutela, all’annullamento dell’autorizzazione unica per la realizzazione della centrale a biomasse. Autorizzazione rilasciata dal responsabile del V Settore del Comune di Riccia il 22 ottobre 2021 e poi sospesa dal responsabile Sup il 15 marzo 2022 perché era stata evidenziata la “erronea” asseverazione in merito alla presenza di una zona Sic denominata “Bosco di Castelpagano” che si trova nell’agro del Comune di Castelpagano in provincia di Benevento, posta ad una distanza tale, dal luogo destinato ad ospitare l’impianto, da poterne subire un’incidenza significativa.
A finire nel mirino dal Comitato sono ora i ‘terreni’ su cui dovrebbe sorgere la centrale che, nella Pas-Scia presentata dalla società Agrimetano Sud, vengono individuati al foglio catastale 60, particelle 19, 20, e 209 del Comune di Riccia, e classificati con la seguente categoria: “D 10 Fabbricati per funzioni produttive connesse alla attività agricole”.
Invece «dalle allegate visure catastali dei menzionati terreni dove realizzare la centrale a biogas – si legge nella diffida del Comitato – risulta che gli stessi sono destinati alla semina e al pascolo e non emerge che sugli stessi insistono fabbricati aventi categoria “D 10 Fabbricati per funzioni produttive connesse alla attività agricola”». Così come da una ulteriore visura catastale sul nominativo del proprietario di questi terreni non risulta che lo stesso sia titolare di diritto di proprietà di fabbricati aventi categoria D10 che insistono sul foglio 60, particella 19,20 e 209.
Insomma le verifiche del Comitato hanno messo in luce che quanto dichiarato nella Pas-Scia non corrisponde allo stato di fatto dei terreni sui quali effettuare la costruzione della centrale in quanto sugli stessi non insiste alcun immobile avente categoria D 10 dove effettuare «gli interventi di manutenzione straordinaria (pesante), restauro e risanamento conservativo (pesante) e ristrutturazione edilizia (leggera) indicati nella documentazione trasmessa telematicamente allo sportello Suap del Comune di Riccia».
La nota di diffida è anche sul tavolo del procuratore della Repubblica.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.