Non c’è più dubbio. L’esemplare di lupo che ha sconvolto l’estate scorsa sul litorale abruzzese, tra Vasto e San Salvo, frequentato da molti turisti anche molisani, è quello catturato pochi giorni fa. A rivelarlo sono gli esiti delle analisi genetiche forensi di Ispra, chiamate a fare luce sulla vicenda che è stata amplificata a livello nazionale. Analisi condotte in meno di tre giorni lavorativi dall’equipe del laboratorio di biologia molecolare di Ispra ad Ozzano dell’Emilia, confermano che la lupa catturata dagli esperti veterinari del Parco Nazionale della Majella la mattina di sabato 23 settembre nei pressi di contrada Marinelle a San Salvo Marina, è la responsabile delle aggressioni avvenute sul litorale abruzzese nei mesi di luglio ed agosto. Le analisi del Dna, effettuate sul campione di sangue prelevato dall’animale dai veterinari del Parco Nazionale della Majella, hanno permesso di ricostruire il suo profilo genetico, una sorta di impronta digitale molecolare unica per ogni individuo, e di confrontarlo con i profili genetici ottenuti dalle tracce di saliva rimaste sulle lesioni alle persone aggredite e con quelli ricavati dai campioni fecali rinvenuti nelle zone vicine al luogo della cattura, abitualmente frequentato dalla lupa. I profili genetici ottenuti dalle diverse tipologie di campioni analizzati, sono risultati identici fra loro, confermando di appartenere inequivocabilmente tutti allo stesso individuo, una femmina di lupo assegnata alla popolazione italiana con una probabilità del 99,8%. L’Ispra ha lavorato in costante contatto con le amministrazioni comunali coinvolte, la regione Abruzzo, la Prefettura di Chieti, il Parco Nazionale della Majella, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, i Carabinieri Forestali e le ASL. I risultati delle analisi condotte da Ispra forniscono una base essenziale per definire le più corrette decisioni gestionali da parte delle amministrazioni responsabili. A riguardo l’assessore e vicesindaca vastese Licia Fioravante ha affermato: «Siamo soddisfatti che le analisi genetiche hanno confermato che la lupa catturata sia quella responsabile delle aggressioni».

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