Protocollo rigidissimo, quello del cerimoniale e della sicurezza, per la visita del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che nel pomeriggio di ieri è salita in municipio per firmare assieme alle prefetture di Foggia e Campobasso – alla presenza delle Regioni Puglia e Molise, al sindaco di Termoli – e col ceo di Rfi Vera Fiorani, il protocollo di legalità per il raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Lesina. Sono 33 km attesi da 5 lustri almeno, sicuramente con un ritardo che supera i 20 anni, se pensiamo che se ne parlava dai tempi della Giunta Di Giandomenico (2002) che rappresentano una strozzatura evidente, risolta la quale i treni in transito passeranno da 80 a 200 al giorno e questo evidenzia l’importante di un’opera strategica che completerà il raddoppio della Pescara-Bari, 300 km circa fondamentali per lo sviluppo del traffico merci e passeggeri sulla dorsale adriatica. Lo hanno sottolineato l’amministratrice delegata Fiorani per il gruppo infrastrutturale delle Ferrovie e la stessa Lamorgese, dopo gli interventi introduttivi dei prefetti dei due capoluoghi, Antonio Cappetta e Carmine esposito, e del primo cittadino Francesco Roberti, col Governatore Donato Toma che oltre che rinforzare questa convinzione si è speso anche nell’invitare sin da ora la Ministra all’altra opera attesa da sempre in Molise, la “4 corsie”, chissà se davvero la titolare del Viminale porterà così fortuna, come lei stessa si è augurata. In una sala consiliare blindata, con amministratori, funzionari, sindaci, rappresentanti delle forze dell’ordine e anche il Rettore Brunese dell’UniMol, si è parlato di sviluppo, perché è questo il vero nodo sul progetto della Termoli-Lesina, anche sarebbe accorciato di un anno nella sua realizzazione, passando dal 2028 al 2027, ma c’è da superare un ostacolo che si profila rognoso, la ditta aggiudicataria dell’appalto per il secondo lotto, quello che concerne la tratta molisana, è incappato nell’interdittiva antimafia. Un problema non di secondo piano, specie in una occasione come quella di ieri, imperniata sull’impegno a far sì che tutto si svolga seguendo la legge. Prevenire il rischio di condizionamento o di infiltrazione da parte della criminalità organizzata. Con questo obiettivo è stato firmato il protocollo tra le prefetture di Campobasso e Foggia e Rete Ferroviaria Italiana SpA, segnale tangibile dell’impegno messo in campo in questo momento complesso, anche attraverso forme di partenariato e collaborazione, per rilanciare lo sviluppo economico e sociale di questo territorio in una cornice di legalità e sicurezza. È noto, infatti, che le mafie, ormai, rivolgono sempre più le proprie attenzioni ad ambiti affaristico-imprenditoriali, approfittando della disponibilità degli ingenti capitali di provenienza illecita. A ciò si aggiunge la disponibilità delle ingenti risorse, di provenienza nazionale ed europea, “fondamentali” per la realizzazione del Pnrr. Il protocollo consentirà, quindi, il rafforzamento degli strumenti concretamente spendibili sul territorio in chiave preventiva antimafia e anticorruzione, fornendo anche un chiaro segnale di compattezza delle istituzioni nel contrasto alla criminalità organizzata, come la Cabina di Regia che sarà istituita presso le prefetture per il monitoraggio degli impegni presi. Tra le misure particolarmente incisive previste dall’intesa, il regime delle informazioni antimafia per tutte le fattispecie contrattuali, fatta eccezione per gli approvvigionamenti al di sotto di 9 mila euro, oltre all’istituzione di una banca dati “dedicata”, attraverso cui sarà assicurato il flusso informativo sulla filiera delle imprese in primo luogo al Gruppo Interforze Antimafia istituito presso ogni prefettura. In quest’ottica, ha ricordato il Ministro, sono stati sottoscritti diversi protocolli di legalità su base nazionale, tra cui quelli con i soggetti incaricati dell’erogazione delle agevolazioni pubbliche – ossia Sace che gestisce la garanzia statale ai prestiti, Agenzia delle Entrate che gestisce i contributi a fondo perduto e Cassa Depositi e Prestiti, che gestisce un “patrimonio rilancio” destinato alle grandi realtà produttive – con l’intento di assicurare condizioni di legalità nell’utilizzo delle risorse pubbliche in chiave di prevenzione delle infiltrazioni criminali, garantendo anche l’immediata operatività degli interventi a supporto di cittadini e imprese. Recentemente, poi, ha proseguito Lamorgese, sempre nell’ottica di prevenire le infiltrazioni mafiose in taluni settori, «ho sottoscritto con Confindustria uno schema tipo di protocollo di legalità». La Lamorgese è stata accolta in piazza Sant’Antonio, dove è arrivata intorno alle 16.20, dalle altre autorità e si è incamminata per raggiungere l’aula consiliare. In rappresentanza della Puglia da remoto è intervenuta l’assessora Anna Maurodinoia, poiché il Governatore Emiliano era impegnato a Roma. Nell’intervento di Toma, viene sottolineato come il Protocollo di legalità è un altro importante tassello dell’iter che porterà alla realizzazione di un’opera strategica importantissima. Un iter abbastanza lungo e complesso e che ora, per le azioni messe in campo, dovrebbe procedere più speditamente dopo che si sarà proceduto alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa fra Mims, Comune di Termoli, Regione Molise, RFI Spa, Ferrovie dello Stato, Sistemi Urbani Srl, società in house di Ferrovie dello Stato, che prevede, tra l’altro, a cura di RFI, uno studio di fattibilità sulle alternative progettuali finalizzato alla sistemazione del Nodo ferroviario di Termoli. La Regione Molise, come ha ricordato il presidente Toma, in questi anni, ha sempre espresso una posizione chiara e decisa: l’opera deve essere realizzata nel rispetto dell’assetto territoriale attuale e con soluzioni che riducano l’impatto ambientale. Oltre al raddoppio della Linea ferroviaria Bologna-Lecce, il governatore si soffermato su altre opere infrastrutturali che riguardano la mobilità ferroviaria, stradale e portuale: Corridoio adriatico e alta velocità, miglioramento della rete stradale della dorsale adriatica, a partire dal raddoppio dell’A14, elettrificazione della Linea Roccaravindola-Campobasso, i cui lavori sono in fase avanzata, quattro corsie San Vittore-Termoli, per la quale esistono le risorse per la progettazione, inserimento del Porto marittimo di Termoli all’interno del sistema dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale. Il documento riguarderà tutta la filiera delle imprese affidatarie dei lavori che a qualunque titolo saranno impegnate nella realizzazione dell’opera e prevede la collaborazione fra le Prefetture e Rfi per vigilare sul pieno rispetto della legalità nei contratti pubblici, sviluppando, in aggiunta agli standard richiesti dalla normativa, ulteriori e ancora più stringenti forme di controllo, scambio di informazioni e procedure che ne garantiscano la trasparenza. L’attività rientra fra le iniziative intraprese dal gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con il coordinamento della Direzione centrale protezione aziendale, per tutelare la realizzazione di opere e la prestazione di servizi di interesse pubblico da ogni tentativo di infiltrazione da parte della criminalità organizzata. Il progetto consentirà di incrementare la capacità e la regolarità del traffico ferroviario su tutta la Direttrice Adriatica, con una riduzione dei tempi di percorrenza di circa 40 minuti tra Bologna e Bari e di circa 60 minuti fino a Lecce. L’investimento complessivo per l’intero progetto di raddoppio dei 33 chilometri della Termoli–Lesina è di 700 milioni di euro. «Con il completamento del raddoppio di binario tra Termoli e Lesina, opera strategica per la mobilità del Paese, si passerà dagli attuali 80 treni al giorno a circa 200», ha evidenziato l’Amministratrice delegata di Rfi Vera Fiorani. «L’intervento consentirà di aumentare anche il traffico merci e di accorciare ulteriormente le distanze tra il Nord e il Sud del Paese. I lavori per il lotto Ripalta-Lesina partiranno verso metà luglio, al termine della bonifica degli ordigni bellici attualmente in corso. Il lotto si concluderà nel 2025. Per il lotto Termoli-Ripalta siamo in attesa delle indicazioni del Tar in merito all’interdittiva antimafia nei riguardi di un’azienda che si è aggiudicata l’appalto. Il Tribunale ha nominato un Commissario e siamo in attesa di conoscere le valutazioni di merito per poter procedere eventualmente con la stipula del contratto e la consegna delle prestazioni. Se ci saranno le condizioni contiamo di ultimare l’opera entro il 2027. Questo protocollo è una bandiera del nostro percorso». Poi, in serata giunge una battuta dell’agenzia di stampa LaPresse che dà per sospesa l’interdittiva, in attesa delle determinazioni della giustizia amministrativa. Sempre dalle parole della stessa Fiorani, si rinnova ancora di più l’importanza della tratta: «Oggi la stragrande quantità di merci passano per la linea adriatica il trasporto delle merci è quello che ha ripreso più velocemente dopo il Covid abbiamo delle previsioni che riportano a prima del 2008 siamo tornati ad una fase pre-crisi economica, una modalità di trasporto con la ferrovia che è in grandissima crescita». Proprio per questo, ha chiosato la Lamorgese: «Importante capire i tempi perché la collettività vuole sapere entro quanto avverrà il completamento, perché se il territorio deve avere un momento di sviluppo con le risorse che sono state messe in campo, deve avere precise aspettative. Io credo che il momento è dirimente, perché dopo più di 20 anni non si può parlare più di intoppi, è inaccettabile che un territorio per pochi chilometri esca fuori da un circuito rilevante, ben venga questo primo atto. Dopo la sottoscrizione del Protocollo, ha avuto luogo presso il Cinema Sant’Antonio la presentazione del Progetto “Stop cyberbullismo” con la premiazione degli studenti vincitori del concorso “Uno spot per difenderci dal cyberbullismo”, di cui tratteremo più diffusamente nell’edizione di domani.

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