Si profila un weekend rovente e non certo climaticamente parlando, per il mondo della pesca (e non solo). Due le manifestazioni in programma domani, al mattino i trattori dei coltivatori raggiungeranno il porto per raddoppiare il dissenso sul caro gasolio, che ha lasciato per 3 settimane agli ormeggi i pescherecci di quasi tutto l’Adriatico. Di sera, invece, fiaccolata di preghiera dal mercato ittico alla cattedrale, proposta alle 20, per idea del vescovo Gianfranco De Luca, che ieri mattina ha incontrato una delegazione di 4 armatori, Paola Marinucci, Fulvia Verlengia, Beniamino Recchi e Carlo di Candia, alcuni dei quali partiti ieri pomeriggio poi per il summit di Civitanova Marche, dove si è discusso il da farsi per la prossima settimana. Assieme al presule c’era la direttrice della Caritas Anna Bernardi. I pescatori hanno raccontato al vescovo le enormi difficoltà in cui si dibattono sia loro imprenditori del mare, che i loro equipaggi e relative famiglie. Nell’agenda degli armatori, la prossima settimana, ci sarà anche il confronto – sempre in delegazione – col governatore Donato Toma, che ha rivelato come si stia lavorando per anticipare l’invio dei fondi del Feampa, anche se la procedura è piuttosto farraginosa. Inoltre, sempre in numero ristrettissimo, Verlengia e Marinucci sono state ricevute in municipio dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, assieme al sindaco Francesco Roberti. Paola e Fulvia hanno consegnato al gentile Ministro una lettera delle donne della marineria di Termoli con cui, per i propri uomini, mariti, padri, fratelli e figli, chiedevano al Ministro di porgersi come portavoce presso il governo affinché si possa trovare a breve una soluzione per la diminuzione del prezzo del gasolio alla pesca fino a 50 centesimi al litro, ovvero a una cifra che consente alle imprese di pesca la libertà di lavorare per loro e per i loro equipaggi. Inoltre hanno pregato il Ministro di affiancarsi, se non alla loro protesta, al loro coraggio per il sacrificio umano che compiono in mare, offrendole l’omaggio floreale inviato dai pescatori di Termoli dai colori verde bianco rosso, e blu con il biglietto “L’Italia vive tra il mare”. Colloquio con le armatrici durato circa 15 minuti, in cui sono state esposte tutte le problematiche non solo delle imprese di pesca e dei pescatori, ma di tutta la filiera, dai commercianti ai ristoranti e al turismo. Non sono mancati aneddoti raccontati al Ministro da Paola Marinucci soprattutto relativi alla “moglie del pescatore” in occasione della consegna della riproduzione dell’omonima statua realizzata dall’artista Cleofino Casolino e donata al gentile Ministro, che l’ha trovata veramente bella e significativa accettandola personalmente con piacere. Il Ministro ha rassicurato che è molto ben a conoscenza della problematica e del conseguente stato di agitazione delle marinerie italiane e ha promesso che sicuramente riporterà la questione al governo Draghi. Tuttavia, l’umore dei pescatori è nero e al mercato ittico hanno impiccato un fantoccio con alcuni cartelli polemici, tra cui proprio “Grazie Draghi”. Lo scorso 8 giugno, infine, presentato un ordine del giorno al ministro Stefano Patuanelli. «L’impatto degli aumenti del prezzo del gasolio sugli operatori della pesca» e la «crisi strutturale del settore» sono l’oggetto di un documento approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome con cui si condividono e supportano «I contenuti e le richieste già esposte nel documento del 12 maggio scorso elaborato da Alleanza delle Cooperative Italiane, Coldiretti e Federpesca, e si concorda sulla necessità di impegnare il Governo e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali all’accoglimento delle proposte in esso contenute, nella convinzione che la celerità dei tempi di risposta e l’individuazione di procedure snelle, veloci ed efficaci costituiscano elementi essenziali per contribuire alla risoluzione delle gravi criticità che interessano il settore». L’ordine del giorno è stato inviato al ministro Stefano Patuanelli, con la richiesta di attivare urgentemente di un Tavolo di crisi per analizzare anche altre problematiche attinenti al settore. «Dopo la crisi economica provocata dalla pandemia e la riduzione delle giornate di pesca per alcuni segmenti di flotta, ora la nostra pesca – si legge nel documento della Conferenza delle Regioni – sta subendo aumenti insostenibili del costo del carburante, in conseguenza del conflitto che ha colpito l’Ucraina, con effetti devastanti per il comparto». «È evidente che gli imprenditori ittici non sono più in grado di fronteggiare eventi avversi e che occorre scongiurare uno scenario che sta mettendo in ginocchio la categoria e i rappresentati delle marinerie italiane hanno, per questi motivi, deciso all’unisono di fermare le imbarcazioni e di procedere allo sbarco dei marittimi se il Governo non fornirà risposte adeguate a supporto del settore». «La protesta di questi ultimi giorni sollevata da tutte le marinerie del Paese – si legge sempre nell’ordine del giorno della Conferenza delle Regioni – richiede la massima attenzione da parte delle istituzioni nei confronti di una categoria il cui malessere si sta purtroppo aggravando. Numerosi rappresentanti istituzionali hanno infatti rappresentato la loro preoccupazione per la situazione venutasi a creare che attiene a problematiche non solo sociali ed economiche, ma anche di ordine pubblico». «Il Sistema delle Regioni e Province autonome nel condividere, in questo momento critico, le richieste avanzate dalle Marinerie ritiene urgente che il Governo accolga le richieste dei pescatori per scongiurare l’affossamento di un settore che per l’intero Paese è di primaria importanza». «L’effetto dell’incremento del prezzo medio del gasolio, si sta abbattendo duramente sull’attività dei pescherecci già duramente colpiti dalla riduzione delle giornate di pesca e dalla pandemia: infatti oltre la metà dei costi di esercizio è rappresentata proprio dall’acquisto del carburante” e “Con gli attuali ricavi la maggior parte delle imprese di pesca non riesce a coprire nemmeno i costi energetici e che, pertanto, la flotta dei pescherecci è costretta a navigare in perdita o a tagliare le uscite, favorendo così le importazioni di pesce straniero e, di fatto, rendendo economicamente insostenibile la normale attività». È necessario ed urgente, nel perdurare di questo stato di crisi che non sembra risolversi nel breve, attivare un insieme coordinato di azioni a sostegno del settore della pesca e delle imprese, nonché prevedere provvedimenti nazionali immediati per favorire il ripristino di adeguati livelli di liquidità presso le imprese attraverso l’attivazione di specifiche misure di sostegno diretto». La Conferenza delle Regioni ha poi preso atto che, «da quanto si è appreso dalla stampa, il Governo ha recentemente incontrato le associazioni di categoria e i sindacati condividendo una precisa linea di richieste per affrontare l’emergenza dell’aumento del costo del gasolio. Si è discusso dell’estensione del credito di imposta anche al secondo trimestre 2022, della necessità di inserire fra le cause del cosiddetto “fermo bellico” anche le marinerie del Mediterraneo, del decreto ministeriale che stanzia 20 milioni di euro per fronteggiare il caro energia, della messa a punto di un sistema di norme che consentano la piena applicazione della CISOA (di concerto con il Ministero competente), dell’eventuale proroga delle scadenze fiscali (di concerto con il Ministero e l’Agenzia competenti), dell’erogazione immediata dell’indennità di fermo pesca del 2021, di strumenti per il sostegno al reddito dei pescatori che vedono le proprie buste paga investite direttamente dal caro gasolio». Inoltre sulla Gazzetta Ufficiale del 26/05/2022 è stato pubblicato il decreto che assegna 20 milioni di euro per sostenere le filiere della pesca e dell’acquacoltura colpite dalla crisi internazionale e dal caro gasolio. Infine, «Molte Regioni hanno aperto tavoli permanenti di crisi al fine di monitorare e verificare gli impegni assunti e l’avanzare della situazione generale e per tutto quanto premesso e considerato, le Regioni e le Province Autonome, ritengono necessario impegnare il Governo e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali all’accoglimento delle proposte formulate da Alleanza delle Cooperative Italiane, Coldiretti e Federpesca. Proposte che sono state allegate all’ordine del giorno della Conferenza delle Regioni».

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