Se ieri abbiamo parlato delle dimissioni di alcune donne ricoverate nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale San Timoteo di Termoli, arriva ora lo stop ai ricoveri per quanto riguarda le pazienti con determinare caratteristiche. Provvedimento analogo a quanto avvenuto già nell’aprile scorso e sempre determinato dalla carenza di personale. Tre dei sette medici incardinati nell’Uoc sono in infortunio per vari motivi, uno è esonerato da incarichi particolari e questo ha ristretto moltissimo la coperta a disposizione. Il direttore dell’unità operativa complessa facente funzioni di Ginecologia e Ostetricia all’ospedale San Timoteo di Termoli, Dino Molinari, ha inviato una nota al direttore sanitario Evelina Gollo, al direttore sanitario del plesso di viale San Francesco, Reimondo Petrocelli, al direttore facente funzioni del Pronto soccorso Antonio Sorella e al direttore del 118, Adriana Ricciardi, per disporre l’interruzione del servizio Stam in reparto. «A seguito di una ulteriore riduzione del personale medico, causa infortunio, non possibile garantire la presenza in ambulanza del ginecologo in caso di trasporto materno, per cui potendosi verificare l’evenienza che la sola presenza dell’ostetrica non sia sufficiente, si costretti a sospendere il servizio Stam, con decorrenza immediata e sino al ripristino di un congruo numero di ginecologi in servizio».
Sempre dall’ospedale San Timoteo, intervento del patologo clinico Giancarlo Totaro, nell’ambito delle polemiche sui laboratori analisi degli ospedali molisani: «A questo punto facciamo la validazione a distanza da tutti gli ospedali Cardarelli, Termoli e Isernia. Si esprime forte e chiara tutta la piena e convinta solidarietà ai tecnici di laboratorio dell’ospedale di Agnone vittime di un provvedimento che li penalizza pesantemente ma ancor più pesantemente colpisce l’ospedale e la popolazione dell’alto Molise. Un ospedale senza il laboratorio può continuare ad esistere? Altri noti ex ospedali molisani, Larino e Venafro, hanno già vissuto questa esperienza con la fine che tutti conosciamo. Si comincia con la presunta razionalizzazione dei lavoratori e la esternalizzazione del servizio fino a pervenire alla sua soppressione. Se a Isernia mancano i tecnici bisogna provvedere ad assumerli e non a sottrarli da altri nosocomi. C’è una graduatoria valida e se essa fosse già esaurita si deve fare un nuovo bando perché i tecnici sono pochi anche negli altri ospedali e specie in questo periodo di giuste ed insopprimibili ferie è davvero difficile fare e coprire tutti i turni. A questo punto a cosa servono ancora i laboratori analisi degli Hub di Termoli e Isernia h 24 basta fare un turno 7.30-14 e dopo fare la validazione a distanza dall’unico laboratorio di Campobasso e dotare di un Poct, il Pronto Soccorso, come si fa in altre regioni e si è fatto nell’ultimo periodo per Larino validando gli esami da Termoli. Sarebbe un enorme risparmio e basterebbe pochissimo personale tecnico e laureato. E’ una cosa assolutamente possibile ed economica ma abominevole. Anche se l’abominio a quanto pare non imbarazza nessuno».

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