Le sliding doors si aprono anche nelle inchieste giudiziarie, poiché a distanza di quasi 15 mesi dal tragico rogo di Pozzo Dolce, proprio nei giorni in cui l’area è stata sgombrata da chiosco e rifiuti, viene a galla la novità che riguarda l’identità del giovane senza dimora che perse la vita tra le fiamme il 29 novembre 2023. Ancora oggi, la salma del clochard è custodita nell’obitorio dell’ospedale San Timoteo di Termoli, ma alacre è l’impegno della Procura di Larino per riconoscere ufficialmente l’identità di Nicolai, come lo chiamavano i volontari che lo rifocillavano. La pista è sempre stata quella della nazionalità romena, l’obiettivo è dargli la giusta sepoltura. Rintracciata una donna che potrebbe essere la madre del senza dimora, attraverso la collaborazione degli agenti dell’Interpol. La Procura di Larino conferma proprio che si sta andando in questa direzione. «La certezza si avrà in seguito alle attività tecniche di comparazione genetiche tra i campioni acquisiti». Sarà dunque il test del Dna a svelare il nome del 30enne, che andrà a chiudere uno degli aspetti della drammatica vicenda, resta l’indagine per omicidio, visto che il rogo fu doloso.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*