Nuova presa di posizione da parte del presidente del comitato San Timoteo Nicola Felice, a pochi giorni dalla pubblicazione delle indiscrezioni sulla revisione del piano sanitario regionale del Molise. “Attendo con fiducia e molto interesse di conoscere le posizioni di Marone e Sbrocca, candidati a Sindaco al ballottaggio, sulla nuova programmazione sanitaria ein particolar modo sulla organizzazione della rete ospedaliera. Argomento che merita ancor più la massima attenzione anche a seguito dell’ultima proposta inviata a Roma al tavolo tecnico per la validazione, che prevede ancora una ulteriore riduzione dei posti letto al presidio ospedaliero Termoli-Larino, assegnando appena 132 posti letto ordinari all’ospedale San Timoteo, e complessivamente solo 191 posti letto per acuzie e post acuzie all’intero presidio Termoli-Larino, con l’eliminazione di interi reparti sia a Termoli che a Larino. Mentre la nuova proposta di paino operativo consolida l’elevata percentuale, circa il 38%, dei posti letto assegnati alle strutture private, valore questo di molto superiore al massimo del 20% di quello nazionale. Non si può non far rilevare il grave deficit per il territorio di Termoli e del basso Molise considerato che le strutture private accreditate risultano presenti solo ed esclusivamente nell’ area centrale di Campobasso (ex Cattolica, Villa Maria, Villa Ester) e nell’alto Molise a Venafro (Neuromed). Con tale proposta al basso Molise risulta una dotazione di posti letto di appena 1,9 per ogni 1000 abitanti contro i 3 definiti dal Servizio Sanitario Nazionale. Ciò non può che generare ulteriori disservizi ai cittadini”.

Ma lo stesso Felice porta in dote alla discussione un esempio mirabile. “Mentre da noi si continua a cianciare, altrove prendono provvedimenti seri sia per risanare i bilanci e sia per migliorare i servizi ai cittadini. Ultimo: la Regione Toscana ha deliberato di ampliare l’accesso alla prevenzione e alle cure per tutti i cittadini toscani decidendo di avviare un percorso di sviluppo dell’offerta pubblica di prestazioni odontoiatriche, introducendo – prima in Italia – tale attività come un Livello Essenziale di Assistenza. E poi diciamo che siamo tutti uguali ma dove!
Mi convinco sempre più che ognuno è giusto che abbia ciò che si merita!”

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