La Guardia di Finanza torna a visitare un’amministrazione di centrosinistra al comune di Termoli. E’ accaduto due giorni fa, di mattina, quando nel primo mercoledì di settembre, militari delle fiamme gialle delegati come ufficiali di polizia giudiziaria dalla Procura della repubblica di Larino sono arrivati in via Sannitica n. 5 per acquisire in un vero e proprio blitz, la documentazione inerente l’incarico di consulenza attribuito al dottor Donato Petrosino.

L’esposto denuncia presentato dalla minoranza consiliare di centrodestra al comune di Termoli ha smosso il meccanismo di accertamento da parte magistratura inquirente, che vuole far luce sul rapporto di consulenza instauratosi tra l’amministrazione Sbrocca e l’ex segretario generale del comune di Termoli ai tempi della giunta Greco e nei primi 3 mesi di quella Di Brino e ora in pensione.

Il sequestro degli atti, che sarebbe avvenuto ieri in municipio, segue una serie di iniziative politiche che hanno contestato l’esito della selezione operata dal comune di Termoli. Diversi gli atti ispettivi delle opposizioni, con richieste di revoche e interrogazioni anche sulla compatibilità del medesimo incarico assunto in precedenza da Petrosino anche al comune di Apricena. In realtà il primo cittadino si è detto estremamente tranquillo, poiché la scelta di assegnare l’incarico di durata annuale da 3mila euro al mese al dirigente garganico è stata assunta dopo un bando esplorativo e non come chiamata ad personam.

Nell’esposto della minoranza la condizione di quiescenza di Petrosino è stata evidenziata come violazione al decreto Renzi, tanto da indurre Di Brino a chiedere con mozione lunedì scorso di revocare l’incarico oneroso e proporne la riconversione al modello gratuito, come accaduto per il manager Asrem Gaetano Fuiano. Ma in contestazione vi è anche il ricorso al cosiddetto cottimo fiduciario, poiché non ne verrebbero rispettati i requisiti. Toccherà a Fiamme gialle e Pm ora decidere se tutto sia filato liscio.

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