Rifondzione Comunista di Termoli sferza la politica locale circa le sorti dello Zuccherificio del Molise che ha chiuso i batttenti.

“Stride – si legge in una nota – il vergognoso silenzio del sindaco di termoli, Angelo Sbrocca, che su una vicenda così grave e che riguarda le sorti di numerosi lavoratori termolesi, non ha proferito una parola. Non fiatano neppure amministrazioni comunali interessate come quelle di San Martino in Pensilis e di Portocannone, da cui provengono molti dei lavoratori oggi buttati in strada. Certamente grava su tutta la vicenda la scelta governativa di non considerare strategico un comparto come quello saccarifero che, ricordiamo, è tutt’altro che trascurabile o secondario. Infatti, non si parla della sola produzione di zucchero bianco, dalla barbabietola otteniamo lieviti, alcool, bioetanoli, bioplastiche, mangimi per animali. Da considerare anche il fatto che la barbabietola è un’importante coltura di rinnovo e che ha contribuito non poco a risollevare la nostra agricoltura (votata prevalentemente alla coltivazione del grano) impedendo l’impoverimento del nostro suolo agricolo e di quello di molte regioni limitrofe. Va infine ricordato che tutto ciò che accade è anche una grave responsabilità politica del Partito Democratico: un partito liberista ed al soldo della BCE, intriso di logiche autoritarie ed antioperaie, che oggi guida il Governo nazionale e quello regionale, nonché tutti i Comuni interessati”.

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