Uno degli impegni di maggiore impatto dell’amministrazione Roberti, assunto in campagna elettorale, e reiterato nell’estate scorsa dal sindaco di centrodestra, è quello della delocalizzazione completa e della dismissione contestuale del depuratore del porto di Termoli.
Un obiettivo che ormai era stato individuato da oltre dieci anni, ma che forse all’orizzonte non è più solo un miraggio.
Com’è noto l’impianto versa ormai al collasso, poiché è inadeguato, ci sono stati problemi di sversamento in mare, da cui è scaturita anche una inchiesta giudiziaria.
Di recente, il volume dei reflui inviato al depuratore è calato grazie all’entrata progressiva in funzione del nuovo depuratore al Sinarca, così come è questione di giorni per l’allaccio del tratto verso il depuratore del nucleo industriale a Pantano Basso. Ma la grossa novità è un’altra. La Regione Molise ha comunicato alla vigilia di Natale l’erogazione di 4,5 milioni di euro all’amministrazione adriatica, sui 7,5 chiesti dal Comune, proprio per levare di mezzo una volta per tutte quell’obsoleta struttura.
Un regalo di Babbo Natale, volendo parafrasare. Ora ci sono da stanziare i 3 milioni residui, che potrebbero anche venire da una diversa ipotesi, piuttosto che la semplice e onerosa compartecipazione comunale, che potrebbe essere sostituita da una programmazione degli investimenti nel settore idrico che grazie alla nuova convenzione Arera, in corso di stipula con Crea, potrebbe rendere possibile ripartire in molti anni sulla bolletta.

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