I giorni trascorrono inesorabili e a metà del periodo tra il ritrovamento e il ripescaggio della Fiat Panda rossa con all’interno dell’abitacolo il corpo senza vita della 42enne Victorine Bucci e gli esami e accertamenti irripetibili che dovranno determinare una svolta all’inchiesta, indirizzandola verso la sua risoluzione, abbiamo interpellato l’avvocato di Maurizio, il compagno di Vicky, Ruggiero Romanazzi.
Avvocato Romanazzi lei è il legale di Maurizio, in attesa dell’esito dell’autopsia e degli accertamenti sulla Fiat Panda rossa, vorremmo sapere qual è la sua posizione.
«Noi stiamo proprio aspettando il conferimento dell’incarico e che venga svolta l’autopsia e tutti i rilievi sulla macchina per capire quando sarebbe avvenuto questo fatto, ossia quando c’è stata la caduta della macchina in acqua. Sembra che ci siano dei riscontri e che questi siano tutti oggettivi , ma che lasciano forti dubbi».
Per quanto riguarda invece le dichiarazioni spontanee che luii e anche il fratello hanno rilasciato nella serata di mercoledì scorso?
«Loro sono stati invitati a recarsi in Procura come persone informati sui fatti, e quindi hanno risposto a tutte le domande che sono state formulate dagli inquirenti. È la ricostruzione sempre del 18 dicembre».
Ricostruzione del 18 dicembre che pone sempre interrogativi tra le telecamere che avrebbero ripreso la Panda rossa dirigersi verso il molo Sud e non tornare indietro e la testimonianza in ospedale di chi ha visto Vicky alle 10.30.
Ma guardi questi accertamenti sono stati svolti dalla Procura. Noi non abbiamo né le immagini delle telecamere né sappiamo nulla di questo suo accesso in ospedale. Sappiamo solo quello che leggiamo sui giornali, quindi più di tanto non possiamo dire».
Per quanto riguarda la condizione emotiva, più che l’umore del suo assistito, che cosa ci può dire?
«Ma l’ho già detto più volte, il mio assistito è sicuramente tranquillo per quanto riguarda questa vicenda. È chiaro che è molto provato dal punto di vista umano perché aveva una relazione con questa ragazza e chiaramente gli manca».
Che succederà?
«Chiaramente non lo sappiamo. Attendiamo gli esiti degli accertamenti».
Però siete fiduciosi nell’esclusione di qualsiasi coinvolgimento del suo assistito.
«Sicuramente!»

Emanuele Bracone

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