Ancora un furto in abitazione e le modalità sempre le stesse. S’intrufolano all’interno degli appartamenti e rovistano dappertutto, mettendo a soqquadro interi ambienti. Brutta sorpresa nella serata di venerdì, dopo una cena fuori, per un’anziana coppia di Termoli, in via Ancona. Appena rincasati hanno trovato ripostiglio, cameretta, bagno e camera da letto sottosopra, nel caos più totale. La donna ha reagito male, sotto choc. I ladri sono entrati dal terrazzo, dopo aver forzato e rotto infissi e contro-infissi. Sono stati allertati i carabinieri della compagnia di Termoli. Intanto, è fervido il dibattito sulla questione telecamere. A Termoli, come noto, c’è il paradosso legato alla videosorveglianza: sono state installate 82 telecamere, come previsto nel ‘Patto per la Sicurezza’ della Regione Molise, ma non funzionano. La causa? I ripetitori, di pertinenza regionale, non sono ancora stati installati sugli immobili comunali. Un cavillo, se così possiamo chiamarlo, che da diverso tempo sta alimentando il ‘buco della videosorveglianza’ in città, permettendo ai malviventi di fare razzie negli appartamenti e nelle attività commerciali dove colpiscono sia di notte che di giorno. Il problema della sicurezza è stato già ampiamente discusso nella Quarta Commissione – Lavori Pubblici presieduta da Bruno Fraraccio che, assieme ai componenti e all’ingegnere Quintino Graziano, sta cercando di ridurre i tempi relativi alla messa in funzione del sistema di videosorveglianza da parte della Regione che, dopo l’appuntamento di questa mattina, sarà invitata ad aggiornare il Comune sui tempi di attesa e sulle problematiche da risolvere. Gli ostacoli, non solo burocratici, per l’installazione delle telecamere sono diversi: alcuni sono stati risolti, come ad esempio quelli legati alla distanza tra l’occhio vigile e la centralina per il suo allaccio che ha previsto un impegno di spesa da parte del comune per consentire il collegamento, altri restano ancora in bilico. Uno su tutti, è legato al ‘Grande Fratello’ privato, nello specifico lungo le arterie del Secondo e Terzo Corso che dovrebbero dare accoglienza a 7 telecamere da posizionarsi su altrettante strutture private. Ad oggi, però, solo tre su sette privati interpellati hanno fornito il consenso per l’installazione del sistema, gli altri non hanno risposto. La Quarta Commissione ha posto l’accento anche su un altro intoppo relativo ad una negata autorizzazione per l’installazione delle telecamere: durante la mappatura del territorio è emersa la necessità di posizionare una telecamera nei pressi di Piazza del Papa, arteria di importanza primaria che consente il collegamento di Termoli con le città limitrofe, capoluogo in primis, e con le regioni confinanti. Il luogo individuato durante la ricognizione e giudicato ideale per tenere tutto sotto controllo, è il liceo classico che, attraverso la sua Dirigente Scolastica, ha espresso un secco No alla concessione del tetto dell’istituto per l’installazione del ripetitore. Stesso discorso anche per la caserma della Guardia di Finanza. Per ovviare al problema, si dovrà individuare un altro punto coprire la zona. Le uniche telecamere a funzionare, ad oggi, sono quelle installate lungo le vie del Borgo Antico e che fanno capo direttamente al Comune di Termoli, cui si aggiungeranno quelle che saranno installate sulla vecchia caserma dei Carabinieri, sul plesso di via Volturno e sulla chiesa di San Timoteo.

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