Finalmente, è legge in Molise la proposta sull’utilizzazione turistica e commerciale dei trabucchi.
Il Consiglio regionale nella seduta di ieri ha approvato con 11 voti favorevoli la proposta di legge n. 52, di iniziativa dell’allora Consigliere Nicola Eugenio Romagnuolo e del Consigliere Armandino D’Egidio, concernente “Disposizione in materia di valorizzazione ed utilizzazione commerciale e turistica del Trabucco Molisano”. Il provvedimento è stato illustrato all’Aula dal relatore, consigliere Aida Romagnuolo.
L’iniziativa legislativa –come si sottolinea nella relazione illustrativa- si propone, in armonia con la legge regionale n. 44/1999, di introdurre una diversa tipologia di valorizzazione dei trabucchi basata su eventi culturali e manifestazioni di promozione dei prodotti ittici locali. Il testo proposto introduce anche la possibilità per i titolari di svolgere attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande con uso di prodotto ittico pescato dalla struttura stessa. Ciò al fine di consentire ai proprietari di rientrare, anche solo parzialmente, delle spese di costruzione e gestione del trabucco. Il tutto incentivando investimenti dei privati nella costruzione di nuovi trabucchi e sancendo una partnership pubblico/privato nella valorizzazione della costa molisana.
Nella relazione si ricorda ancora come al momento sulla costa molisana vi è un solo trabucco, ma si rileva anche come il Comune di Termoli, tramite apposito Piano, ha previsto la possibilità di costruirne altri 5, che andranno a completare la porzione di litorale già valorizzata con la costruzione del nuovo lungomare.
In particolare l’art. 1 della proposta di legge prevede che la Regione persegua la valorizzazione del patrimonio storico-culturale della costa molisana promuovendo l’utilizzo dei trabucchi nel rispetto della loro naturale destinazione e della conformità ai valori tradizionali tipici degli stessi. Si prevede inoltre che i trabucchi e l’area circostante fino ad una fascia di 50 metri dal sedime siano considerati beni culturali sottoposti alla disciplina di cui al decreto legislativa n. 42/2004.
In quest’ottica i Comuni sono chiamati a redigere piani per il recupero, il ripristino, la conservazione e la costruzione dei trabucchi, disponendo gli ambiti localizzativi per le nuove costruzioni e le norme tecniche attuative, nel rispetto delle prescrizioni contenute nel Piano degli Arenili Comunale. L’attività preminente dei trabucchi deve essere quella finalizzata alla pesca per diletto e luogo di incontro; è però consentita la loro utilizzazione per tutto l’anno anche per eventi culturali, manifestazioni promozionali dei prodotti tipici locali, ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande con uso di prodotti ittici pescati dalla struttura stessa, ovvero di prodotti ittici locali e delle zoni limitrofe e comunque del mar Adriatico. Per l’esercizio di attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande è prescritto il possesso dei requisiti previsti dalle normative statali e regionali.
«Come relatrice della legge approvata in consiglio regionale sulla valorizzazione dei trabucchi, ho ritenuto innanzitutto ringraziare sinceramente e doverosamente i proponenti Nico Romagnuolo e Armandino D’Egidio con tutti i componenti della terza commissione che hanno seguito i lavori e poi, tutti i consiglieri che l’hanno sostenuta e votata. Sottolineo, che lo spirito di questa legge è quello di riscoprire innanzitutto e culturalmente, come bene storico-culturale, il recupero delle vecchie e la realizzazione di nuove strutture in armonia con il paesaggio e l’ambiente». E’ quanto dichiarato da Aida Romagnuolo.
«L’obiettivo primario – ha ricordato la relatrice Romagnuolo – è che con questa legge viene data la possibilità ai titolari dei trabucchi di svolgere oltre ad una vera e propria attività culturale come convegni e conferenze, anche attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande con uso del prodotto ittico pescato dalla struttura stessa. La finalità è pertanto anche quella di consentire ai proprietari di rientrare, anche solo parzialmente, nelle spese di gestione della struttura ma anche di offrire l’opportunità di creare nuovi posti di lavoro e di promuovere il nostro territorio in un momento di particolare crisi economica. Il comune di Termoli, tramite apposito piano, ha previsto la possibilità di costruire sei nuovi trabucchi in modo da completare e riqualificare il suo lungomare, e per consentire l’utilizzazione del trabucco per scopi innovativi senza intaccare la sua funzione storica originaria, ma anzi incentivando gli investimenti dei privati nella costruzione degli stessi. Spero – ha concluso Romagnuolo – che di trabucchi possano costruirsene altri su tutta la costa molisana e sempre con il vecchio sistema, considerato che nel Molise non esiste una idea di fare il trabucco».

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